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Macchine per il packaging, nel 2019 raggiunti gli 8 miliardi di euro

Macchine per il packaging: nel 2019 il fatturato di questo comparto in Italia è cresciuto del 2,2% rispetto all’anno precedente. I numeri del 2020 sono influenzati dalla pandemia in corso che ha già ridotto la produzione di tutti i settori industriali del 19,2%.

Quarto anno consecutivo di crescita per il settore delle macchine per il packaging in Italia. Grazie ad un aumento del 2,2% del fatturato nel 2019 sul 2018, unico segno positivo nel settore dei beni strumentali, sono stati raggiunti gli 8 miliardi di euro per la prima volta nella storia.

È uno dei dati più significativi emersi dalla recente indagine UCIMA (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio) che riporta i dati di un comparto particolarmente strategico per l’Italia a cui si rivolge anche EiQ Industrial.

L’indagine comprende l’andamento del 2019 e dunque non considera gli effetti della pandemia tutt’ora in corso ma rappresenta una buona fotografia del settore pre-covid. Secondo il report, in 8 anni i costruttori di macchine per il packaging hanno aumentato di quasi il 50% il volume di affari.

Quasi l’80% del fatturato del settore è realizzato all’estero con l’Unione Europea che si conferma come la principale area di destinazione dei prodotti (37,5%) seguita dall’Asia (22,1%) e dal Nord America (12,8%).

Per quando riguarda i specifici settori di riferimento, il food incide per il 29,6%, il beverageper il 26,4% ed il farmaceutico per il 18,3%.

La maggior parte delle aziende si concentra lungo l’asse della via Emilia da Piacenza a Rimini (la cosiddetta packaging valley) con distretti produttivi anche in Piemonte, Veneto e Toscana. Solo in Emilia-Romagna sono concentrate il 36% delle attività industriali.

Fin qui i dati definitivi relativi al 2019 ma quest’anno la pandemia Covid-19 ha cambiato le carte in gioco modificando in modo considerevole le prospettive del settore.

«Avevamo previsto per il 2019 un rallentamento della crescita, dopo quattro anni positivi e l’exploit del +9,4% registrato nel 2018 –spiega Enrico Aureli, ex presidente di UCIMA il cui incarico è terminato proprio questa estate–, ma sappiamo bene che quest’anno dovremo fronteggiare gli effetti della pandemia Covid-19 che implicherà performance drasticamente diverse da quelle cui ci siamo abituati. La maggior parte delle nostre aziende ha sempre lavorato anche durante il lockdown, ma dovremo fare i conti con il rallentamento delle attività produttive e la frenata della domanda mondiale».

Per capire come sta evolvendo il settore industriale in Italia, ci viene in aiuto una recente indagine rapida di Confindustria. Secondo questo rapporto, nei mesi di giugno e luglio si è verificato un rimbalzo della produzione industriale, peraltro intuibile, vista la fine delle misure di lockdown. L’indagine ha rivelato in particolare che a luglio c’è stata una crescita del 7,5% della produzione industriale sul mese di giugno.

C’è da sottolineare però che, nonostante il dato congiunturale positivo, la variazione della produzione industriale rispetto a un anno prima resta ancora molto negativa (-13,9% in luglio). Inoltre, nel secondo trimestre la produzione industriale è stimata in calo del 19,2% (-8,4% nel primo).

Resta debole anche la domanda interna, mentre sul fronte estero in luglio vi sono stati alcuni tenui segnali di miglioramento. La caduta del PIL nel secondo trimestre (-12,4%) è stata determinata per circa un terzo dal calo del valore aggiunto industriale, mentre forte è stato il contributo negativo dei servizi che rappresentano una quota elevata del PIL. Nel terzo trimestre è atteso un rimbalzo di Pil e produzione.

In questo contesto, EiQ Industrial ha continuato ad operare per supportare i propri clienti nella fornitura di quadri elettrici, tra i prodotti indispensabili nell’ambito di settori strategici come quello delle macchine automatiche per il packaging. L’azienda proprio recentemente ha investito nello sviluppo della gamma Hygienic Design, progettata per rispondere alle crescenti esigenze di igienicità richieste dal mercato attuale.