Scegliere un quadro elettrico industriale? Controlla le certificazioni

Scegliere un quadro elettrico industriale? Controlla le certificazioni

Certificazioni: al momento dell’acquisto è importante verificare la valutazione da enti indipendenti e il rispetto delle normative, che si differenziano in base ai mercati e alle destinazioni d’uso.

Che venga utilizzato nel settore alimentare, farmaceutico o per l’Oil&Gas, al momento dell’acquisto di un quadro elettrico la valutazione delle sue caratteristiche e dell’affidabilità sono fondamentali.

Nessuno vorrebbe installare in un impianto un prodotto non conforme che rischia di essere pericoloso dal punto di vista della sicurezza.

Ma c’è un aiuto che viene incontro a chi deve scegliere un quadro elettrico, ovvero le certificazioni: attestati di enti terzi indipendenti che, a seguito di alcune prove in laboratorio, dimostrano la sua idoneità di utilizzo nell’ambiente di lavoro.

Una conoscenza maggiore delle certificazioni può dunque condurre ad una scelta consapevole e per capire meglio come orientarci abbiamo parlato con Diego Di Lelio, titolare di EiQ Industrial, che conosce da vicino il settore.

Perché quando si deve acquistare un quadro elettrico industriale è importante considerare quali sono le certificazioni del prodotto?
Devi considerare che questa tipologia di prodotto, soprattutto se si tratta di un quadro di automazione e bordo macchina, anche se è parte integrante delle dotazioni elettriche rimane un componente a sé. Per questo motivo, è importante che sia progettato e realizzato con elevate caratteristiche funzionali, di sicurezza e affidabilità al fine di garantire continuità di produzione in tutte le condizioni di utilizzo. A provare in modo scientifico tali proprietà ci sono le normative di prodotto rilasciate da enti certificatori indipendenti. Quindi la scelta di una carpenteria certificata è fondamentale per garantire la conformità dell’intero quadro elettrico e una garanzia per l’acquirente finale.

Puoi aiutarci a capire quali sono le certificazioni che consideri più significative e cosa sono in grado di attestare rispetto alle caratteristiche del prodotto?

Quando si progetta un quadro elettrico industriale è innanzitutto necessario definire il materiale col quale deve essere realizzata la carpenteria in funzione del suo posizionamento ed utilizzo. Inoltre occorre dimensionarla in modo corretto in base al materiale elettrico che si intende installare al suo interno. Sono due le protezioni fondamentali che deve garantire l’involucro. La prima, il grado IK, è la protezione contro gli impatti meccanici (norma CEI EN 50102); la seconda, il grado IP, è la protezione degli operatori dal rischio di entrare in contatto con parti in tensione e la garanzia di tenuta della carpenteria all’entrata di polveri e liquidi al suo interno (norma CEI EN 60529).

Qualcos’altro?

Sì, vorrei ricordare che quando il quadro elettrico viene installato in ambienti con atmosfere potenzialmente esplosive è necessario che sia certificato ATEX. Si tratta di un acronimo nato dalla fusione delle parole ATmosfere EXplosive e regolamenta tutti i tipi di apparecchi, sistemi di protezione e componenti destinati all’utilizzo in ambienti a rischio di esplosione. Ci sono poi altre certificazioni necessarie per poter installare gli impianti in paesi fuori dall’Europa: ad esempio alcuni Paesi pretendono la conformità del quadro elettrico secondo le specifiche norme previste dalle loro normative.

Le destinazioni d’uso di un quadro elettrico influiscono sulla tipologia di certificazione di cui deve essere provvisto?

Certamente. Ad esempio, un quadro elettrico industriale destinato all’industria alimentare deve avere un’ottima tenuta ai liquidi e alle polveri, certificata dal grado IP, dal momento che in questi ambienti per garantire il mantenimento della pulizia vengono utilizzati lavaggi ad alta pressione. Altra esigenza del mondo alimentare, in particolare nelle lavorazioni carni e negli ambienti dove vi è presenza di farine ma comunque in tutto il comparto agroalimentare, è quella di dotarsi di impianti Hygienic Design (ne abbiamo parlato qui, NdR) che consentano un’estrema facilità di pulizia dal momento che c’è una sensibilizzazione sempre maggiore da parte dei consumatori e una ricerca di alimenti prodotti in ambienti igienicamente garantiti. Se, infine, la destinazione è un impianto chimico, un’installazione offshore o una miniera, o un qualsiasi ambiente ambiente che possa presentare gas e polveri potenzialmente esplosivi, il quadro elettrico dovrà essere fornito completo di certificazione ATEX.

Cosa accade invece se il quadro elettrico è destinato ad un Paese fuori dall’Europa?

In questo caso sono necessarie certificazioni specifiche per quel Paese, come in USA e Canada dove, affinché il quadro elettrico sia conforme all’installazione sulle macchine, le carpenterie devono essere certificate secondo specifiche norme di sicurezza. La certificazione di conformità alle normative UL CSA, ad esempio, è senza dubbio quella che ci viene maggiormente richiesta da parte dei nostri clienti per l’evasione delle numerose commesse che il mercato oltre oceano offre ai costruttori europei.

Parliamo di chi rilascia le certificazioni. Come riescono a verificare la conformità di un quadro elettrico?

Le certificazioni vengono rilasciate da organismi di certificazione accreditati all’attività di valutazione della conformità dei prodotti ai sensi delle direttive europee ed internazionali. Questi organismi, attraverso specifiche prove di laboratorio, sono in grado di sottoporre i prodotti a test scientifici al termine dei quali viene dichiarata la conformità ed il grado di certificazione raggiunto. Quindi, se un’azienda propone un quadro elettrico certificato, chi lo acquista può essere sicuro che un ente indipendente e autorizzato ne ha verificato l’idoneità. Di fatto, è una garanzia di affidabilità che conviene sia al cliente finale, che può decidere consapevolmente, sia all’azienda produttrice, che in questo modo incrementa l’affidabilità della gamma di prodotti. Almeno questo è ciò che vedo qui in EiQ Industrial.

A proposito di EiQ Industrial, qual è la vostra politica sulle certificazioni?

Riteniamo che fornire prodotti certificati sia indispensabile oltre che distintivo e sia una garanzia di qualità e affidabilità sia per il nostro cliente che per l’utilizzatore finale. Siamo convinti che la certificazione dei prodotti sia un elemento imprescindibile del nostro lavoro e per questo motivo siamo sempre attenti alle nuove richieste e opportunità del mercato per poter rispondere puntualmente a tutte le esigenze. A dimostrarlo sono le certificazioni già ottenute: CE, IP66, IP69K, IK10, UL CSA Type NEMA 4X, 4, 1, 12, ATEX per la categoria 3 (in questa pagina è possibile vedere l’elenco approfondito, NdR). In considerazione dei trend di mercato, abbiamo implementato un lavoro specifico anche per le carpenterie Hygienic Design per le quali siamo in possesso della certificazione EHEDG per le innovative cerniere esterne di nostra ideazione e produzione che, da quanto mi risulta, sono le uniche sul mercato certificate e dei box di chiusura.

Ci sono altre certificazioni che avete in programma di raggiungere?

Siamo in dirittura d’arrivo per la certificazione ATEX, categoria 2, per quadri destinati alle zone 1-21 e questo è per noi un obiettivo importante che ci apre nuove ed ulteriori opportunità di collaborazione soprattutto nei settori oil&gas, chimico, farmaceutico, ma anche alimentare. Stiamo inoltre lavorando molto sulla linea di carpenterie Hygienic Design per le quali siamo già in possesso di importanti certificazioni: devo dire che stanno riscuotendo grande interesse e ci stanno dando molte soddisfazioni. Ritengo che le certificazioni su alcuni quadri che abbiamo in programma di raggiungere ci aiuteranno a distinguerci nel mercato.

Hygienic Design, come progettare impianti e apparecchi

Hygienic Design, come progettare impianti e apparecchi

Hygienic Design: i vantaggi della progettazione igienica per le aziende che realizzano prodotti in ambito alimentare, farmaceutico, chimico e cosmetico, sono indubbi: miglioramento della qualità del prodotto finale, tempi di produzione ridotti, diminuzione dei costi sostenuti. A questi vantaggi va incontro la linea di quadri elettrici igienici di EiQ Industrial.

Il tema è alquanto attuale, vista l’emergenza legata al nuovo Coronavirus (Covid-19), eppure la consapevolezza del ruolo chiave dell’igienicità nella progettazione di impianti e stabilimenti è notevolmente cresciuta da parte degli addetti ai lavori, specie negli ultimi anni.

Infatti, qualsiasi sia il settore di riferimento -alimentare, farmaceutico, chimico, cosmetico- una progettazione e una costruzione delle macchine che tenga conto di tutte le più recenti indicazioni volte ad agevolare la pulizia si traduce in vantaggi reali: parliamo di risparmi sui tempi di produzione e sui costi finali.

Questo mese, parliamo proprio dei vantaggi dell’Hygienic Design e delle normative di riferimento in questo ambito: informazioni che possono risultare utili alle aziende produttrici di impianti oppure agli utilizzatori finali.

L’HYGIENIC DESIGN E LE NORMATIVE

Con il termine “Hygienic Design” (“HD”), si identificano le apparecchiature e gli impianti progettati e costruiti rispondendo ai requisiti di igiene dettati dagli enti prepostitramite linee guida, normative e direttive che diventano progressivamente più stringenti al fine di garantire standard sempre più elevati.

La Prima Direttiva Macchine di riferimento in ambito europeo è del 1989 (89/392/EEC, articolo 2) che ha stabilito:

  • i requisiti secondo i quali un’attrezzatura deve essere progettata e costruita per tutelare la sicurezza del lavoratore;
  • i requisiti minimi obbligatori a cui una macchina deve rispondere in merito ai criteri di igienicità ricordando che la marchiatura “CE” che il costruttore appone sulla macchina è una dichiarazione di conformità a tutti gli obblighi previsti dalla legge.

L’utilizzo dell’acciaio inox, materiale ampiamente utilizzato in ambito industriale perché agevola le operazioni di pulizia, è la regola fondamentale per l’Hygienic Design, ma si tratta solo di uno tra i molteplici aspetti da considerare.

Infatti, le linee guida suggeriscono di eliminare o ridurre al minimo tutte le fessure e le zone morte presenti sulle attrezzature. In questo modo si vuole evitare che possano depositarsi residui delle lavorazioni e lo sporco in generale in quanto si tratta di zone difficilmente pulibili e sanificabili e che quindi facilitano la proliferazione batterica.

Sempre in ambito europeo, l’EHEDG (European Hygienic Engineering and Design Group), un autorevole consorzio formato da produttori di apparecchiature, aziende alimentari, istituti di ricerca e autorità per la sanità, ha pubblicato 42 documenti inclusivi di test pratici standardizzati per la valutazione della pulibilità, sanificabilità e impermeabilità ai batteri delle attrezzature alimentari.

Infine, per il mercato americano, altre indicazioni sono state fornite da 3-A Sanitary Standards, organizzazione no-profit che si dedica alla promozione dell’Hygienic Design in ambito alimentare.

I VANTAGGI DELL’HYGIENIC DESIGN

Una progettazione e realizzazione degli impianti secondo i criteri Hygienic Design è una vera e propria opportunità imprenditoriale che porta a vantaggi concreti:

  • aumenta la qualità del prodotto perché garantisce al consumatore elevati standard igienici durante tutte le fasi di produzione;
  • consente di risparmiare molto tempo per le operazioni di pulizia e sanificazione che si traduce in una maggiore disponibilità degli impianti per la produzione e quindi in un’ottimizzazione dei costi di produzione;
  • riduce i costi per le operazioni di pulizia.

Affinché si possano beneficiare dei vantaggi dell’Hygienic Design la progettazione deve interessare l’impianto in tutte le sue parti, dai componenti, alle coperture, ai quadri elettrici.

I QUADRI ELETTRICI SEGUONO L’HYGIENIC DESIGN

EiQ Industrial, in qualità di costruttore di carpenterie per quadri elettrici in acciaio inox, ha collaborato con EHEDG per lo sviluppo delle proprie soluzioni Hygienic Design.

In particolare, l’azienda propone una linea completa di quadri elettrici pensati per rispondere in maniera puntuale alle esigenze di igienicità che comprende scatole di derivazione, pulsantiere, casse con anta incernierata, armadi compatti monoblocco, armadi componibili e quindi realizzabili in batteria.

Particolare attenzione è stata rivolta allo studio delle cerniere che EiQ Industrial ha scelto di mantenere a vista in funzione degli svariati vantaggi costruttivi e per assolvere al doppio compito di robustezza e igienicità. A fronte di un lungo lavoro di ingegnerizzazione, è stata brevettata una cerniera che può sopportare fino a 70 kg di peso e che EHEDG ha certificato a giugno 2019 garantendo la facilità di pulizia e sanitizzazione.

Il punto sull’intelligenza artificiale nell’industria

Il punto sull’intelligenza artificiale nell’industria

Tutti noi apprendiamo grazie all’esperienza, ovvero assumendo dei comportamenti correttivi a partire dai nostri errori. Questa tecnologia emergente è basata proprio su questo meccanismo e mira a replicare il sistema di ragionamento dell’intelligenza umana.

Creare sistemi, macchine, tecnologie in grado di pensare e agire praticamente come una mente umana?

Fino a qualche decennio fa pareva quasi impossibile, ma oggi le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale nell’industria potrebbero portare a soluzioni nuove con benefici positivi nella nostra vita, come peraltro abbiamo visto anche con altre tecnologie emergenti (il 5G e la blockchain).

 

COS’E’ L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

L’intelligenza artificiale è una disciplina dell’informatica che studia teorie, metodologie e tecniche con l’obiettivo di progettare sistemi software e hardware che forniscono al computer prestazioni che a prima vista sembrerebbero essere di pertinenza esclusiva dell’intelligenza umana.

Il concetto che sta alla base è semplice perché è esattamente quello dell’intelligenza umana. Tutti noi apprendiamo grazie all’esperienza, cioè il ripetere l’azione numerose volte anche sbagliando e assumendo, a partire dagli errori, quei comportamenti correttivi in grado di migliorarci in futuro.

Nell’intelligenza artificiale si cerca di riprodurre proprio questo meccanismo solo che, a differenza della nostra mente, ci sono degli algoritmi. Questi possono ripetere l’azione più volte acquisendo nuovi dati e informazioni durante ogni azione.

Il sistema che allena l’intelligenza artificiale a svolgere questo compito migliorando le capacità di apprendimento è il machine learning. Se poi questo algoritmo porta l’intelligenza artificiale ad imitare la mente umana, allora parliamo di deep learning.

 

LE APPLICAZIONI DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Le soluzioni a cui si può applicare l’intelligenza artificiale nell’industria e nell’automazione di processo sono numerose.

A tale proposito è interessante una ricerca del Politecnico di Milano che ha analizzato oltre 700 imprese e mappato più di 450 casi di intelligenza artificiale, individuando dei specifici ambiti applicativi:

  • Veicoli a guida autonoma;
  • Robot in grado di muoversi, manipolare oggetti ed eseguire azioni senza intervento umano;
  • Oggetti in grado eseguire azioni e prendere decisioni senza intervento umano;
  • Assistenti virtuali e chatbot che comprendono tono e contesto di un dialogo, memorizzano e riutilizzando le informazioni raccolte;
  • Soluzioni per orientare le preferenze, gli interessi e le decisioni dell’utente basandosi sulle informazioni da esso fornite;
  • Sistemi che analizzano le immagini e i video per il riconoscimento dei soggetti che vi compaiono;
  • Sistemi che processano i linguaggi per l’elaborazione, comprensione, traduzione e produzione di testi in modo autonomo;
  • Soluzioni che analizzano gli algoritmi di intelligenza artificiale per estrarre informazioni.

È facile intuire come le potenzialità dell’intelligenza artificiale nell’industria siano enormi e in continuo sviluppo: macchinari e processi saranno sempre più collaborativi e in grado di apprendere in modo autonomo favorendo anche la nascita di nuovi modelli di business.

LE PROSPETTIVE FUTURE

A questo punto viene da chiedersi: cosa ci aspetta in futuro per quanto riguarda l’intelligenza artificiale?

Quest’anno è stato stimato un aumento della spesa complessiva per l’intelligenza artificiale del 44% a quasi 36 miliardi di dollari, che potranno arrivare entro tre anni a 79 miliardi.

La sfida reale è tra Stati Uniti e Cina dove le applicazioni si stanno diffondendo sempre di più, sia in ambito pubblico che privato.

E in Europa? Qui si punta alla cooperazione tra Paesi con un intervento mirato dei governi e un supporto del settore con investimenti e un confronto per stabilire delle regole di salvaguardia.

 

Fonti: https://anieautomazione.anie.it/osservatorio-dellindustria-italiana-dellautomazione-7/?contesto-articolo=%2Fpubblicazioni%2F#wpcf7-f2587-p2507-o1

Tutte le potenzialità della blockchain per l’industria

Tutte le potenzialità della blockchain per l’industria

Blockchain? Non solo bitcoin: questa tecnologia emergente nei prossimi anni è destinata a trasformare la condivisione di informazioni e le transazioni, anche nell’industria manifatturiera. Proviamo a capire di che cosa si tratta.

L’abbiamo sentita nominare molte volte, eppure è una tecnologia ancora non del tutto compresa perché tutt’ora in una fase di sperimentazione in cui si sta cercando di comprenderne le potenzialità.

Stiamo parlando della blockchain e questo mese, dopo l’articolo sul 5G e con l’aiuto dell’Osservatorio dell’Industria Italiana dell’Automazione di ANIE Automazione, cercheremo di spiegare a che cosa si riferisce questa tecnologia e come può migliorare le attività dell’industria manifatturiera.

 

COS’E’ LA BLOCKCHAIN

L’abbiamo sentita nominare soprattutto in relazione ai bitcoin o ad altre monete virtuali presenti nel mercato: la blockchain in questo caso serve a monitorare il corretto svolgimento di tutte le operazioni. Eppure, si tratta solamente di una minima parte di tutti i possibili utilizzi.

In generale, infatti, la blockchain è una tecnologia di condivisione che offre servizi e vantaggi alla comunità del web a condizione che avvenga una collaborazione tra chi ne fa parte. Solo così può funzionare e non si verifica alcun tipo di blocco.

Scendendo ad un livello più tecnico, stiamo parlando di una struttura di dati condivisa e immutabile. Le voci sono raggruppate in pagine concatenate in ordine cronologico e viene assicurata l’integrità grazie all’utilizzo della crittografia.

QUALI SONO I VANTAGGI?

 

  • Affidabilità: non è governata dal centro e se uno dei nodi della catena subisce un attacco, tutti gli altri nodi rimangono comunque operativi, non perdendo informazioni importanti.
  • Trasparenza: le transazioni sono visibili a tutti i partecipanti.
  • Convenienza: non ci sono interlocutori di terze parti, quindi lo scambio è sicuro.
  • Solidità: le informazioni non possono essere modificate in alcun modo.
  • Irrevocabilità: le transazioni, sempre tracciate, non possono essere modificate o annullate.
  • Digitalità: tutto è virtuale.

 

GLI AMBITI APPLICATIVI

Sono i benefici appena elencati che rendono la blockchain ricca di potenzialità per l’industria manifatturiera.

Nell’ambito dello Smart Manufacturing, ad esempio, può essere utilizzata per supportare meglio la produzione, la logistica e la catena di fornitura. Questo perché vengono garantite la sicurezza e l’affidabilità a tutto il processo, preservando al contempo il dato e la sua sicurezza. Nell’industria di trasformazione, sono state sviluppate applicazioni per i pagamenti digitali e nelle transazioni di pacchetti di dati che rappresentano specifici prodotti e anche le loro logiche di produzione.

Ancora, nell’ambito della supply chain, le transazioni in tutte le varie fasi della filiera possono essere tracciate e descritte in un database decentralizzato: in questo modo si riducono i costi di trascrizione, i ritardi e i possibili errori del personale.

Nell’Internet of Things, la blockchain può essere utilizzata per migliorare la comunicazione tra i dispositivi interconnessi e a rendere lo scambio di informazioni più sicuro e veloce. Inoltre, può essere utile per gestire l’identità delle cose così da creare certificazioni delle filiere basate sui dati dell’IoT. Altri sviluppi riguardano il riconoscimento di oggetti virtuali e fisici che può diventare più sicuro e attendibile.

LE PROSPETTIVE FUTURE

A che punto siamo con la diffusione della blockchain?

Al momento siamo in una fase di studio in cui le organizzazioni stanno cercando di approfondire la conoscenza di questa tecnologia. Fino al 2020 continueranno le sperimentazioni che mirano a comprendere le potenzialità e le criticità.

In prospettiva, nel corso dei prossimi 5-6 anni, entreremo nella fase di trasformazione in cui questa tecnologia modificherà le modalità di relazione, integrazione, collaborazione portando innovazione a livello tecnologico, gestione dei dati e governance.

 

Fonti: https://anieautomazione.anie.it/osservatorio-dellindustria-italiana-dellautomazione-7/?contesto-articolo=%2Fpubblicazioni%2F#wpcf7-f2587-p2507-o1

5G, una rivoluzione per l’industria

5G, una rivoluzione per l’industria

Rete 5G: dopo l’assegnazione delle frequenze agli operatori sono partite le sperimentazioni nelle grandi città: si tratta di una tecnologia emergente destinata a cambiare la fabbrica del futuro.

Nel mondo dell’industria le tecnologie emergenti rappresentano un tema di interesse strategico per le aziende, perché la strada per l’innovazione passa anche di qui. Le evoluzioni che vedremo nei prossimi anni avranno degli impatti positivi sui processi produttivi delle aziende, ottimizzando tempi e migliorando l’efficienza.

Da questo mese nel nostro blog proveremo a tracciare un quadro di alcune tecnologie da tenere sott’occhio, perché in un mondo complesso è importare conoscerne i cambiamenti per saper evolvere e adattarsi.

 

IL 5G

Abbiamo voluto iniziare con il 5G, di cui si è sentito parlare molto negli ultimi mesi, prima con l’assegnazione delle frequenze agli operatori, e più di recente con le sperimentazioni in alcune grandi città, quali Milano, Bologna, Torino, Roma e Napoli.

Anche se ci vorranno alcuni anni perché questa tecnologia entri a regime, il 2019 è decisamente l’anno di inizio.

Il 5G è la rete di quinta generazione per le connessioni mobili in grado di consentire connessioni ad altissima velocità, più potenti e con tempi di latenza più bassi. Per avere un’idea, può contare su una velocità di 100 Megabit per secondo in download e di 50 in upload con una latenza massima di 4 millisecondi, contro i 20 della tecnologia attuale LTE.

Un altro vantaggio sarà la possibilità di mettere in rete un numero di dispositivi 100 volte maggiore rispetto a quello attuale, con ripercussioni industriali positive nell’ambito dell’Internet of Things e Industrial Internet Of Things. Oggi, infatti, sono sempre di più gli apparati connessi e pertanto questa tecnologia sarà la risposta adeguata per la loro gestione.

L’Industrial Internet Of Things potrà essere combinata con la realtà aumentata, l’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale per rendere la produzione futura più veloce, economica e sicura.

LE APPLICAZIONI

In concreto, quali sono le applicazioni di questa tecnologia emergente?

Difficile stilare una lista esaustiva, ma basta qualche esempio relativo alla quotidianità per capirne le potenzialità.

Ad esempio, pensate al settore ICT, dove i costi di trasmissione dei dati saranno abbattuti grazie alla capacità di rete di 40 volte superiore rispetto a quella del 4G. Oppure a quello della Pubblica Amministrazione, in cui potranno essere aumentate le possibilità di prevedere le calamità naturali. Se ci spostiamo nel campo della Salute, in futuro non saranno pochi i medici che potranno monitorare da remoto lo stato dei loro pazienti e prevedere eventuali problemi.

Ancora, in ambito educativo la conoscenza sarà ancora più facile da condividere e accessibile, anche a studenti con difficoltà. E nel mondo dell’arte e dell’intrattenimento si potrà accedere in modo semplice e veloce a formati multimediali, come video in 3D o in realtà aumentata.

Nel settore elettrico, dove anche EiQ Industrial opera nell’ambito della produzione di quadri elettrici, si potranno monitorare i consumi in tempo reale ed evitare sprechi.

LE APPLICAZIONI NEL SETTORE MANIFATTURIERO

Il Third Generation Partnership Project, ente che raggruppa organizzazioni che sviluppano standard di telecomunicazioni, ha individuato 6 aree di applicazione del 5G nell’industria:

  • automazione di fabbrica;
  • automazione di processo;
  • sviluppo di interfacce uomo-macchina;
  • gestione di logistica e magazzini;
  • monitoraggio di processi ed asset;
  • manutenzione basata su sensori e analisi dei dati.

Tutti questi aspetti si intrecciano con altre tecnologie, come il controllo delle macchine in movimento, la comunicazione tra diverse apparecchiature industriali di controllo, i pannelli di controllo mobile utilizzabili per configurare, monitorare ed eseguire la manutenzione dei macchinari, robot e intere linee di produzione.

L’industria del futuro con la rete 5G sarà basata sulla flessibilità e versatilità di produzione e logistica, così come su sicurezza, ottimizzazione delle risorse e aumento della qualità.

 

Fonti: https://anieautomazione.anie.it/osservatorio-dellindustria-italiana-dellautomazione-7/?contesto-articolo=%2Fpubblicazioni%2F#wpcf7-f2587-p2507-o1

https://www.3gpp.org/about-3gpp/about-3gpp

Lo stato di salute dell’automazione in Italia

Lo stato di salute dell’automazione in Italia

Automazione in Italia: secondo il recente Osservatorio di ANIE Automazione, il bilancio 2018 nel complesso è positivo, ma pesa un rallentamento nella seconda parte dell’anno dovuto all’incertezza in ambito nazionale e globale.

Qual è lo stato di salute del settore dell’automazione in Italia? Quali le tendenze in atto da tenere sotto controllo per gli sviluppi futuri?

A tracciare il quadro della situazione di questo comparto strategico per l’Italia è ANIE Automazione, nel suo Osservatorio pubblicato di recente che ha preso in esame i dati relativi al 2018.

La Federazione è una delle Associazioni di Settore di ANIE (Federazione Nazionale delle Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche) e vi fanno parte imprese di tutte le dimensioni (circa un centinaio) che svolgono attività in diversi settori merceologici, tra cui l’automazione di processo, azionamenti elettrici, meccatronica.

 

I DATI 2018

Dal Rapporto sull’automazione in Italia emerge come il 2018 si sia chiuso con un incremento medio dell’8,4% del fatturato delle aziende associate e come sia proseguito l’influsso positivo degli incentivi alla digitalizzazione, iniziati con il piano industria 4.0 e divenuto poi impresa 4.0. Tuttavia, al contempo, si è evidenziato un rallentamento nella seconda parte dell’anno, a causa del clima di incertezza, nazionale e globale. Ad alimentarlo sono i rischi legati al neo protezionismo, alle politiche monetarie restrittive e alle tensioni nei mercati finanziari.

Gli investimenti hanno dato un importante impulso alla crescita, ma sono stati ridimensionati nella seconda parte del 2018. Fra i settori più dinamici si conferma l’industria farmaceutica, mentre l’industria meccanica ha mantenuto un andamento positivo, pur con segnali di rallentamento.

L’automazione industriale manifatturiera ha registrato una crescita del fatturato del 7,3% e si evidenzia come le tecnologie dell’automazione si confermino protagoniste del percorso di rinnovamento intrapreso dal manifatturiero italiano in ottica 4.0.

Un importante sostegno alla domanda è arrivato dai primi tre settori di destinazione delle tecnologie per l’automazione nel mercato italiano. Si tratta della meccanica (20% sul fatturato interno), alimentare (9%) e packaging (8%).

Se spostiamo l’attenzione alle esportazioni dirette, sempre relativamente all’Automazione industriale manifatturiera, tra il 2013 e il 2018, sono state interessate da un tasso di crescita medio annuo del 4%. I principali mercati di destinazione delle tecnologie italiane per l’automazione industriale in Europa non sono sorprese: ci riferiamo a Germania, Francia, Spagna con una quota vicina al 30% sul totale esportato.

Infine, il canale di vendita principale dei componenti e sistemi per l’automazione industriale è quello OEM (63%), seguito dai sistemisti e quadri (13%) e utenti finali (10%).

 

LE PRIME VALUTAZIONI DEL 2019

Difficile fare previsioni per il futuro. L’incertezza è la parola che più si adatta a questa prima parte dell’anno. Sono evidenti dei segnali di rallentamento nell’area europea che rappresenta un importante mercato di riferimento delle imprese italiane.

La fiducia degli operatori in Italia è accompagnata da pessimismo e, di conseguenza, dalla frenata degli investimenti che potrebbe limitare il potenziale di crescita dell’industria. Infatti, essi rappresentano un motore di crescita per l’economia italiana anche in considerazione della specializzazione del settore manifatturiero.

Le previsioni del Centro Studi Confindustria relativamente all’automazione in Italia evidenziano un indebolimento in questo senso dovuto, ancora una volta, al contesto macroeconomico più instabile ma anche a strumenti agevolanti al momento mancanti.

 

Fonte: https://anieautomazione.anie.it/osservatorio-dellindustria-italiana-dellautomazione-7/?contesto-articolo=%2Fpubblicazioni%2F#wpcf7-f2587-p2507-o1

Coronavirus: prova di resilienza e di responsabilità per l’industria farmaceutica

Coronavirus: prova di resilienza e di responsabilità per l’industria farmaceutica

Coronavirus: secondo Farmindustria gli investimenti in innovazione e risorse umane si dimostrano fattori lungimiranti nella tutela del business e nella gestione della crisi sanitaria nazionale ed internazionale. Nonostante il trimestre di lockdown, il settore ha generato 500 milioni in più rispetto al 2019.

In questa fase storica senza precedenti, caratterizzata da instabilità ed incertezza, il settore farmaceutico italiano risponde alla crisi sanitaria ed economica con grande senso di responsabilità sociale ed industriale mettendo al primo posto lavoro e persone. Questo mese nel Magazine di EiQ Industrial facciamo un resoconto sullo stato di salute del comparto farmaceutico.

RESPONSABILITÀ SOCIALE E SANITARIA

L’Italia ha confermato ancora una volta di essere una grande risorsa industriale garantendo, anche durante il periodo di lockdown, il massimo dell’assistenza farmaceutica ai pazienti. Tutto questo è stato reso possibile da importanti misure di prevenzione dei rischi, task force, distribuzione mirata e informazioni scientifiche per condividere best practise e garantire la continuità produttiva, in linea con quanto concordato dalle confederazioni europee sul rilancio (EiQ Magazine nel mese di giugno). Secondo l’ultimo report di Farmindustria queste attività hanno permesso al settore di raggiungere – nel trimestre del lockdown – la cifra di 17 miliardi di euro generati da imprese e fornitori; 500 milioni di euro in più rispetto al 2019.

Grazie a questa eccellente pianificazione strutturale, il settore farmaceutico ha permesso:

  • la continuità di cure farmaceutiche ad oltre 26 milioni di persone;
  • l’avvio di oltre 35 studi clinici per farmaci e vaccini contro il COVID-19;
  • il sostegno a pazienti, medici e tutto il personale della filiera della salute da parte di 64 Imprese;
  • l’impegno, da parte di 15 aziende, in attività di R&S e studi clinici in Italia per il trattamento della polmonite da COVID-19;
  • la donazione di 41 milioni di euro in farmaci, beni e servizi, gel disinfettanti e screening;
  • la modifica delle linee produttive di 6 aziende per rispondere a esigenze di salute e in particolare soddisfare la crescente domanda di prodotti disinfettanti, ceduti gratuitamente;
  • azioni di RCS a favore dei malati e dei dipendenti (assicurazioni integrative, consulenze e corsi di formazione fino al supporto psicologico e pedagogico esteso anche ai familiari).

Questi dati sono esemplificativi dell’attenzione e della responsabilità del settore all’emergenza sanitaria e sociale.

L’IMPEGNO IN RISORSE UMANE E TECNOLOGICHE

Ma come si raggiungono tali performance in un contesto operativo così mutevole e complesso? La chiave del successo del settore farmaceutico è senz’altro da attribuire ad un intelligente e mirato piano di innovazione che punta con vigore su tecnologia e risorse umane. Come si evince dai dati dell’ISTAT riportati sul report di Farmindustria, il farmaceutico investe da anni in queste risorse con solidità e concretezza mostrando tra il 2014 e il 2019 un incremento del 10% in occupazione (rispetto al 5% della media nazionale) e mettendo le basi per un investimento di oltre 1000 miliardi di euro nei prossimi 5 anni in R&S: 3 volte superiore rispetto alla media manifatturiera nazionale.

Questi dati sono una manifestazione tangibile di forza e capacità da parte dell’intero settore farmaceutico che dimostra, ancora una volta, che la chiave per un business di successo nel tempo sia sempre da ricercare nel valore dell’innovazione; umana e tecnologica.

QUALI PROSPETTIVE?

È proprio nei momenti più difficili che le aziende sono tenute a dare risposte tangibili. EiQ Industrial in un anno così complicato ha continuato ad operare con la massima efficienza fornendo ai propri clienti i quadri elettrici in acciaio inox indispensabili per la realizzazione di macchine ed impianti destinati, in particolar modo, ai settori agroalimentare e farmaceutico. Si tratta di settori fondamentali per poter garantire futuro e speranza per tutta la popolazione. Il contatto quotidiano con questi mercati di riferimento ha permesso ad un’azienda come EiQ Industrial, da sempre legata alla filosofia “ascoltare e realizzare”, di reperire informazioni determinanti in merito alle specifiche esigenze dei suoi stakeholder per poter investire nello sviluppo di nuovi prodotti e nell’ampliamento delle opportunità di certificazione delle proprie carpenterie.

Ecco perché negli ultimi mesi l’azienda ha presentato una linea completa di quadri elettrici Hygienic Design (come raccontato nel magazine di EiQ nel mese di maggio) assolutamente privi di ricettacoli per non concedere spazio alla prolificazione batterica e garantire la massima facilità di pulizia. Gli articoli Hygienic Design sono completi di tutte le certificazioni che ne consentono l’installazione in Europa, USA e Canada oltre ad essere corredati di certificazione EHEDG e 3A per i particolari più critici che li compongono.

Come procurarsi un quadro elettrico industriale in tempi rapidi?

Come procurarsi un quadro elettrico industriale in tempi rapidi?

Tempi rapidi? Dalla destinazione d’uso alla tipologia di acciaio, agli accessori: avere chiari i fattori che incidono sulla progettazione è fondamentale. Senza dimenticare la necessità di avvalersi di fornitori esperti e affidabili.

Quando, nella fase di sviluppo di un impianto industriale, si arriva al momento in cui è necessario dotarsi di un quadro elettrico, spesso il tempo a disposizione è poco. Diventa quindi strategico individuare una soluzione rapidamente che deve tenere conto dello spazio a disposizione in cui andrà inserito il prodotto.

Come è possibile velocizzare il processo di ideazione, progettazione e produzione di un quadro elettrico? Quali sono dei buoni consigli per agevolare il lavoro sia di chi deve realizzare l’impianto, sia di chi deve realizzare, ad esempio, una cassa o un armadio?

I 5 FATTORI PER LA SCELTA DI UN QUADRO ELETTRICO

Vediamo le 5 informazioni fondamentali che possono risultare utili nell’individuare velocemente il quadro elettrico adatto alle proprie esigenze.

1. Destinazione d’uso
Sembra scontato ma la destinazione d’uso ha un peso molto significativo nella scelta di un quadro elettrico perché in base all’applicazione andranno definite le specifiche realizzative. Un prodotto per il settore alimentare o farmaceutico, ad esempio, deve rispettare requisiti stringenti in termini di igienicità; una soluzione destinata al comparto dell’Oil&Gas dovrà essere progettato tenendo conto del rischio di esplosione.

2. Tipologia di acciaio

L’acciaio inox non è tutto uguale: l’AISI 304 e AISI 316 sono solo alcune delle tipologie esistenti. Anche la scelta del materiale migliore, come il primo punto, dipende dall’ambiente in cui sarà posizionato e dall’aggressività corrosiva dell’atmosfera presente.

3. Certificazioni
Ne abbiamo parlato ancora in un recente articolo del nostro blog perché siamo convinti che le certificazioni rappresentino una garanzia per chi deve ordinare i quadri elettrici: di fatto sono degli attestati di enti terzi indipendenti che, a seguito di alcune prove in laboratorio, dimostrano l’idoneità di utilizzo nell’ambiente di lavoro. Anche in questo caso destinazione di utilizzo e poi del Paese di destinazione sono i fattori utili per individuare quali sono le certificazioni necessarie.

4. Dimensioni esterne
Nella maggior parte dei casi il progettista dimensiona autonomamente il quadro secondo le sue necessità. È importante che il costruttore della carpenteria verifichi e comunichi le dimensioni della piastra interna portastrumenti e gli spazi utili che saranno a disposizione all’interno della carpenteria. Solo in questo modo il progettista potrà verificare che il suo schema elettrico trovi gli spazi necessari alla sua realizzazione.

5. Accessori
Anche la valutazione degli accessori è un aspetto di cui tenere conto. Per fare qualche esempio, possono risultare utili le staffe per il fissaggio a parete nel caso delle casse, uno zoccolo inferiore ed eventuali piedini di regolazione per gli armadi, un kit di ventilazione per garantire una temperatura ideale per il buon funzionamento della strumentazione o un tettuccio di protezione nel caso di installazioni outdoor.

L’IMPORTANZA DI AVVALERSI DI PARTNER AFFIDABILI
Spesso, il costruttore deve essere guidato nella definizione del prodotto adatto alle sue esigenze. Un confronto diretto con chi i quadri elettrici li progetta e realizza ogni giorno è quindi fondamentale per valutare la soluzione più adatta in base alle specifiche esigenze.

In EiQ Industrial crediamo in una relazione diretta con i clienti perché durante tanti anni di esperienza abbiamo capito che per offrire soluzioni personalizzate occorre ascoltare e proporre soluzioni ad hoc. In questo modo sappiamo di poter restituire la fiducia a chi ci sceglie: lo facciamo coinvolgendo tutte le funzioni all’interno della nostra azienda per poter assicurare una qualità ed un servizio costante e prodotti idonei ad ogni applicazione.

Nel 2020 abbiamo implementato le nostre certificazioni con l’ATEX categoria 2 per zona 1-21 per consentire l’installazione dei quadri elettrici in ambienti di lavoro che presentano particolari rischi di esplosione a causa di gas o polveri in atmosfera.

Abbiamo inoltre lavorato su una innovativa linea di carpenterie elettriche Hygienic Design completa di particolari certificati EHEDG che risponde alle crescenti esigenze di sterilità in particolare degli ambienti alimentari e farmaceutici, ma non solo.

Macchine per il packaging, nel 2019 raggiunti gli 8 miliardi di euro

Macchine per il packaging, nel 2019 raggiunti gli 8 miliardi di euro

Macchine per il packaging: nel 2019 il fatturato di questo comparto in Italia è cresciuto del 2,2% rispetto all’anno precedente. I numeri del 2020 sono influenzati dalla pandemia in corso che ha già ridotto la produzione di tutti i settori industriali del 19,2%.

Quarto anno consecutivo di crescita per il settore delle macchine per il packaging in Italia. Grazie ad un aumento del 2,2% del fatturato nel 2019 sul 2018, unico segno positivo nel settore dei beni strumentali, sono stati raggiunti gli 8 miliardi di euro per la prima volta nella storia.

È uno dei dati più significativi emersi dalla recente indagine UCIMA (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio) che riporta i dati di un comparto particolarmente strategico per l’Italia a cui si rivolge anche EiQ Industrial.

L’indagine comprende l’andamento del 2019 e dunque non considera gli effetti della pandemia tutt’ora in corso ma rappresenta una buona fotografia del settore pre-covid. Secondo il report, in 8 anni i costruttori di macchine per il packaging hanno aumentato di quasi il 50% il volume di affari.

Quasi l’80% del fatturato del settore è realizzato all’estero con l’Unione Europea che si conferma come la principale area di destinazione dei prodotti (37,5%) seguita dall’Asia (22,1%) e dal Nord America (12,8%).

Per quando riguarda i specifici settori di riferimento, il food incide per il 29,6%, il beverageper il 26,4% ed il farmaceutico per il 18,3%.

La maggior parte delle aziende si concentra lungo l’asse della via Emilia da Piacenza a Rimini (la cosiddetta packaging valley) con distretti produttivi anche in Piemonte, Veneto e Toscana. Solo in Emilia-Romagna sono concentrate il 36% delle attività industriali.

Fin qui i dati definitivi relativi al 2019 ma quest’anno la pandemia Covid-19 ha cambiato le carte in gioco modificando in modo considerevole le prospettive del settore.

«Avevamo previsto per il 2019 un rallentamento della crescita, dopo quattro anni positivi e l’exploit del +9,4% registrato nel 2018 –spiega Enrico Aureli, ex presidente di UCIMA il cui incarico è terminato proprio questa estate–, ma sappiamo bene che quest’anno dovremo fronteggiare gli effetti della pandemia Covid-19 che implicherà performance drasticamente diverse da quelle cui ci siamo abituati. La maggior parte delle nostre aziende ha sempre lavorato anche durante il lockdown, ma dovremo fare i conti con il rallentamento delle attività produttive e la frenata della domanda mondiale».

Per capire come sta evolvendo il settore industriale in Italia, ci viene in aiuto una recente indagine rapida di Confindustria. Secondo questo rapporto, nei mesi di giugno e luglio si è verificato un rimbalzo della produzione industriale, peraltro intuibile, vista la fine delle misure di lockdown. L’indagine ha rivelato in particolare che a luglio c’è stata una crescita del 7,5% della produzione industriale sul mese di giugno.

C’è da sottolineare però che, nonostante il dato congiunturale positivo, la variazione della produzione industriale rispetto a un anno prima resta ancora molto negativa (-13,9% in luglio). Inoltre, nel secondo trimestre la produzione industriale è stimata in calo del 19,2% (-8,4% nel primo).

Resta debole anche la domanda interna, mentre sul fronte estero in luglio vi sono stati alcuni tenui segnali di miglioramento. La caduta del PIL nel secondo trimestre (-12,4%) è stata determinata per circa un terzo dal calo del valore aggiunto industriale, mentre forte è stato il contributo negativo dei servizi che rappresentano una quota elevata del PIL. Nel terzo trimestre è atteso un rimbalzo di Pil e produzione.

In questo contesto, EiQ Industrial ha continuato ad operare per supportare i propri clienti nella fornitura di quadri elettrici, tra i prodotti indispensabili nell’ambito di settori strategici come quello delle macchine automatiche per il packaging. L’azienda proprio recentemente ha investito nello sviluppo della gamma Hygienic Design, progettata per rispondere alle crescenti esigenze di igienicità richieste dal mercato attuale.

COVID-19: la ricetta per la ripartenza secondo l’industria europea

COVID-19: la ricetta per la ripartenza secondo l’industria europea

COVID-19: confindustria in Italia, MEDEF in Francia, BDI in Germania: le confederazioni industriali stimano l’impatto della crisi sull’economia nei rispettivi Paesi e propongono azioni concrete per la ripartenza.

L’emergenza Covid-19 ha portato ad una nuova fase storica di profondo cambiamento che il sistema sociale, politico, economico stanno provando a fronteggiare.

Qual è la situazione nei maggiori Paesi europei? Quali le proposte che potrebbero incoraggiare la ripresa economica?

Questo mese nel Magazine di EiQ Industrial facciamo il punto sull’emergenza dal punto di vista del comparto industriale di Italia, Francia, Germania, per sintetizzare quali sono le proposte per la ripartenza delle rispettive organizzazioni industriali.

 

ITALIA

I DATI

Lo scenario è ancora incerto e prevede una diminuzione del PIL del 9,6% per quest’anno che risalirà nel 2021 con un +5,6%.

Secondo una recentissima indagine rapida (datata 1 giugno) di Confindustria, la principale organizzazione rappresentativa delle imprese manifatturiere italiane, la produzione industriale a maggio è diminuita del 33,8% rispetto ad un anno prima, dopo il -44,3% rilevato ad aprile. Nella media degli ultimi tre mesi, cioè da quando sono state introdotte le misure di contenimento per il virus, il livello dell’indice destagionalizzato della produzione è inferiore del 34,2% rispetto a febbraio.

La fine del lockdown ha favorito una lenta ripartenza anche se domanda interna ed estera restano molto deboli. Nei mesi primaverili PIL e produzione diminuiranno ancora di più rispetto a quanto osservato nel primo trimestre.

Il fatto che a maggio si rilevino alcuni dati positivi (ad esempio, rispetto aprile, la produzione è aumentata del 31,4%), non deve trarre in inganno perché “in condizioni di bassi livelli di attività, anche minimi progressi dei volumi si traducono in significativi aumenti percentuali”, spiega una nota della Confederazione.

LE PROPOSTE

Confindustria a marzo era intervenuta sostenendo queste azioni utili per contrastare il rallentamento dell’economia (consultabili qui):

  • Rilancio degli investimenti pubblici e delle infrastrutture, come primo motore della crescita economica attraverso un piano straordinario triennale con commissari straordinari e task force multidisciplinari
  • Ambizioso piano di rilancio a livello europeo
  • Misure volte a garantire liquidità alle imprese attraverso:
    • Potenziamento delle attività per il fondo garanzia per le PMI
    • Possibilità per le imprese in difficoltà di dilazionare i pagamenti tributari
    • Nuove linee di credito
    • Investimento dei fondi pensione in capitale e debito delle PMI e in infrastrutture
  • L’avvio di un nuovo e vasto programma per la semplificazione a livello tributario e per favorire la transazione energetica
  • Incentivi all’occupazione giovanile con sgravi fiscali
  • Un piano di azioni volte ad attrarre, stimolare e rilanciare gli investimenti privati con il potenziamento degli incentivi fiscali

FRANCIA

I DATI

In Francia, la MEDEF (Mouvement des entreprises de France), il principale network di imprenditori francesi, stima in un recente studio il calo dell’8,2% del PIL per quest’anno e un tasso di attività nel settore dell’industria in calo del 40% a fine maggio.

Inoltre la domanda subirà un forte shock con un -9% di consumo e -12% di esportazioni. Le famiglie saranno portate a consolidare i risparmi e diminuirà il loro reddito.

LE PROPOSTE

La MEDEF ha proposto una serie di linee guida per la ripresa economica che si prefiggono un unico obiettivo: aumentare la fiducia attraverso tre pilastri.

Ecco quali sono con le proposte riferite all’ambito delle imprese e dell’industria (qui è possibile leggere il documento completo):

  • Ricostruire
    • Supportare i consumi delle famiglie per fare circolare il denaro
    • Sostenere economicamente le aziende
    • Rafforzare l’equità delle imprese sfidate dalla crisi
    • Migliorare l’attrattività e la competitività
    • Ripristinare le condizioni per la circolazione di persone e merci in Europa
  • Rifondare
    • Mobilitare i finanziamenti europei in settori strategici come l’aeronautica, trasporti a basse emissioni, farmaceutica, agroalimentare, digitale
    • Sostenere l’innovazione nelle PMI, aumentando il credito d’imposta per l’innovazione
    • Sostenere la transizione ecologica ed energetica dell’economia
    • Intensificare la trasformazione digitale e pensare alla robotizzazione nelle aziende
    • Completare la revisione della “tassazione digitale” e le aliquote minime di imposta sulle società
    • Promuovere la condivisione del valore
    • Amplificare l’approccio CSR
  • Proteggere
    • Invitare tutte le aziende a elaborare la loro mappatura dei rischi per essere più resilienti alle crisi
    • Incoraggiare le aziende a includere nella formazione la gestione delle crisi
    • Supportare le transizioni professionali dei dipendenti: promuovere la transizione da un settore di attività a un altro
    • Riorganizzare e reindirizzare la salute sul lavoro verso la prevenzione

GERMANIA

I DATI

In Germania, la BDI, Federazione dell’Industria tedesca, ha stimato una diminuzione della produzione del settore manifatturiero dell’11,5% a marzo rispetto a febbraio: il calo più marcato dal 1991. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente la diminuzione è del 14,4%.

Anche gli ordini a marzo sono calati del 15,6% rispetto al mese precedente.

LE PROPOSTE

Tra le varie raccomandazioni della BDI, è di particolare rilevanza il documento di “Riavvio e Ripristino” che individua 4 fasi per la ripresa con le relative azioni da intraprendere.

Queste sono alcune delle proposte più importanti:

  • Fase 1 – Contenimento (2020):
    • Favorire la liquidità
    • Raggiungere accordi internazionali per rimuovere le barriere commerciali e non introdurne di nuove
    • Rivedere l’efficacia delle politiche e la loro adeguatezza
  • Fase 2 – Rientro (2020-2021):
    • Ripristinare le catene di valore europee e non
    • Ripristinare le relazioni industriali e i processi
    • Coordinare misure di supporto a livello europeo
    • Stimolare l’economia
  • Fase 3 – Stabilizzazione (2021):
    • Incrementare la domanda e il consumo delle famiglie
    • Coordinare le strategie di ripresa a livello europeo
    • Ripristinare e rivitalizzare il mercato interno europeo
  • Fase 4 – Ripresa (2021-2022):
    • Sviluppare un programma di crescita a lungo termine
    • Favorire gli incentivi per la ricerca e sviluppo
    • Intervenire sui tassi di interesse
    • Condurre le politiche nazionali in linea con le iniziative europee e attivare i canali di finanziamento europeo
    • Rivalutare il programma di Azione climatica 2030

UN UNICO PIANO EUROPEO

Fin qui le proposte dei singoli Stati, ma tutte le federazioni sono concordi nel sostenere che un’azione unita a livello europeo farà la differenza e mai come in questo tempo sono fondamentali la collaborazione e la solidarietà reciproca.

Proprio da queste considerazioni, a maggio le tre federazioni hanno elaborato una dichiarazione congiunta che funge da messaggio per i rispettivi governi con l’obiettivo di chiedere un piano unico ambizioso all’insegna della solidarietà, sostenibilità e digitalizzazione.

Le tre associazioni chiedono:

  • Di passare progressivamente a piani di uscita dall’emergenza e al sostegno fiscale
  • Un coordinamento e cooperazione europea e internazionale che possa portare ad una risposta congiunta in tutti gli ambiti: manifattura, il mercato unico, i trasporti transfrontalieri, la mobilità del lavoro e il turismo.
  • Una risposta ambiziosa a livello finanziario con la creazione anche del Recovery Fund
  • Forti misure fiscali a livello nazionale ed europeo
  • Priorità politiche messe a bilancio, comprese le ambizioni per un’Europa più verde, inclusiva, autonoma e produttiva.

Packaging, in Francia un mercato dinamico

Packaging, in Francia un mercato dinamico

EiQ Industrial ha partecipato alla Europack Euromanut CFIA di Lione per presentare la gamma di quadri elettrici brevettati conformi alle linee guida HEDG. Nel 2018, il giro di affari del settore delle macchine automatiche per il confezionamento e imballaggio, in Italia, ha raggiunto i 7,85 miliardi di euro (+9,4% sull’anno precedente).

EiQ Industrial ha partecipato alla fiera Europack Euromanut CFIA che si è tenuta a Lione dal 19 al 21 novembre. La Francia, infatti, rappresenta uno dei mercati di sbocco principali per le aziende italiane produttrici di macchine per il packaging ed anche EiQ Industrial, che produce quadri elettrici per questo settore, sta investendo nella crescita del business in tale Paese.

L’evento era dedicato ai professionisti dell’intera filiera del packaging, della movimentazione, della logistica. Si è svolto in una delle regioni più industrializzate della Francia, grazie alla posizione strategica di crocevia europeo, la vicinanza dei principali mercati, la concentrazione di competenze e un forte potenziale di ricerca e innovazione.

Packaging: Lo stand di EiQ Industrial alla Europack Euromanut CFIA. Presentati i quadri elettrici conformi alle linee guida HEDG.

Il team commerciale dell’azienda ha presentato la nuova gamma di quadri elettrici conformi alle linee guida EHEDG realizzata con il sistema igienico brevettato, ideale per le applicazioni alimentari dove gli ambienti di lavoro sono particolarmente critici. Le soluzioni di questa linea comprendono scatole di derivazione, casse, armadi e cuffie di protezione per la ventilazione forzata.

La gamma di prodotti è il frutto di uno studio dedicato del Dipartimento Tecnico che ha lavorato a partire dalle richieste del mercato per ricercare le migliori soluzioni in termini di igienicità, robustezza, protezione e certificazione.

Il risultato è un’intera linea certificata IP66, IP69K oltre che UL (Underwriters Laboratories). Inoltre, le cerniere esterne dei quadri elettrici sono certificate secondo le normative EHEDG e garantiscono il perfetto allineamento dell’anta. Inoltre, una pressione uniforme sulla guarnizione siliconica blu per assicurare la tenuta stagna e una portata dell’anta fino a 70 kg. Infine, la guarnizione dei quadri elettrici rispetta anche le norme FDA (Food and Drug Administration) ed è certificata UL.

La fiera ha confermato la vitalità del mercato europeo nel settore delle packaging: basti pensare che dai 450 espositori del 2013, Europack Euromanut CFIA si è ingrandita fino ad ospitare quest’anno ben 650 aziende iscritte.

 

In Italia, tra l’altro, il mercato del packaging coinvolge soprattutto il settore delle macchine automatiche. Secondo il Centro Studi UCIMAnel 2018 l’andamento del settore delle macchine per il packaging si è confermato positivo. Grazie ad un giro di affari di 7,85 miliardi di euro (+9,4% sull’anno precedente). Una spinta, questa, favorita sia sul fronte interno, sia sul mercato internazionale. Si tratta di uno dei comparti con la più alta vocazione all’export che riguarda proprio i Paesi dell’Unione Europea (quasi il 40% sul totale), tra cui per l’appunto, la Francia.

Non solo, perché a rendere ancor più l’idea del peso di questo settore per l’economia italiana ed europea è sufficiente un altro dato UCIMA: il 50% delle macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio vendute nel mondo sono italiane o tedesche.

 

Fonti: http://www.ucima.it/uc-it/settore-in-cifre/il-settore/

https://www.europack-euromanut-cfia.com/en/

Guida alla fiera SPS IPC Drives 2019

Guida alla fiera SPS IPC Drives 2019

SPS IPC Drives 2019: dal 28 al 30 maggio ritorna l’evento dedicato all’automazione industriale: ecco alcune indicazioni per prepararsi. EiQ Industrial presenterà i quadri elettrici al padiglione 5, stand H064.

L’Italia, con quasi 5 miliardi di fatturato consolidato (secondo ANIE Automazione), è il secondo mercato in Europa per l’automazione.

A maggior ragione, dunque, la fiera SPS IPC Drives 2019, in programma dal 28 al 30 maggio a Parma, riveste un posto di rilievo nel panorama degli eventi dedicati a questo comparto. In questa occasione, i professionisti del settore che desiderano rimanere aggiornati sulle ultime novità dell’industria intelligente, digitale e flessibile si riuniranno per confrontarsi e identificare nuove opportunità di business.

EiQ Industrial non potrà mancare all’appuntamento e al padiglione 5, stand H064, presenterà i quadri elettrici in acciaio inox AISI 304 e AISI 316L certificati IP66, IP69K e UL. E oltre agli articoli da catalogo, tra cui spicca la nuova gamma per le applicazioni igieniche, il nostro team commerciale sarà disponibile a spiegarvi come riusciamo a realizzare soluzioni personalizzate su richiesta.

 

I SETTORI

La fiera SPS IPC Drives 2019 comprende un vasto gruppo di settori merceologici, a conferma dell’importanza che riveste questo evento nel panorama dell’automazione industriale. In particolare, le categorie di riferimento comprendono:

  • Sistemi e componenti di azionamento
  • Componenti elettromeccanici e dispositivi periferici
  • Sensori
  • Tecnologia di controllo
  • IPC
  • Software industriale
  • Tecnologia di interfacciamento
  • Dispositivi di commutazione in bassa tensione
  • Dispositivi di interfaccia uomo macchina
  • Comunicazione industriale
  • Formazione e consulenza
  • System integrator
  • Associazioni di categoria

 

Nel 2018 hanno visitato gli stand oltre 35mila visitatori, mentre gli espositori erano oltre 800. Quest’anno se ne prevedono addirittura 850.

 

PADIGLIONI ED EVENTI

Come riporta l’ente fiera, nei padiglioni 3, 5 e 6 ci sarà tutto il meglio delle tecnologie per l’automazione e soluzioni software al servizio della digitalizzazione della fabbrica.

Nei padiglioni 4, 7 e 4.1 è previsto un percorso composto da quattro aree tematiche: Automazione Avanzata, Digital&Software, Robotica e Meccatronica, Competence Academy.

Le soluzioni esposte, partendo da una case history reale, riusciranno a illustrare le potenzialità di una tecnologia e non di un singolo prodotto, e allo stesso tempo sapranno evidenziare quali sono le competenze necessarie alle aziende per implementare le applicazioni più innovative.

Un focus particolare sarà incentrato sulla robotica e meccatronica nel padiglione 4.1, anche in considerazione della crescita costante di queste tecnologie, approdate in molte fabbriche, anche di piccole dimensioni.

Non mancano gli incontri istituzionali, convegni scientifici e seminari tecnici. Nel palinsesto spiccano per valore e interesse gli incontri per l’aggiornamento professionale e i convegni scientifici, organizzati in collaborazione con il Comitato Scientifico della manifestazione, con riconoscimento di crediti formativi. Qui è disponibile la lista completa.

Da segnalare anche, la mattina del 28 maggio, la presentazione di ANIE Automazione relativi a dati di mercato, trend e scenari durante il convegno inaugurale “Il futuro dell’industria?”.

Infine ampio spazio anche gli eventi formativi.

Per tutte le informazioni dettagliate sulla fiera SPS IPC Drives 2019 è possibile accedere al sito ufficiale qui.v

Fonti: https://www.spsitalia.it/public/source/Stampa/Comunicati%20stampa/Comunicato_Stampa_SPS_Italia_16_maggio_2019.pdf

Il design incontra le tue esigenze

Il design incontra le tue esigenze
Design? Ha riscosso un enorme successo la nuova linea di prodotti EIQ studiati per le applicazioni dove sono necessari alti requisiti di protezione.

Hygienic Design: La linea completa di carpenterie per quadri elettrici progettata in conformità alle severe linee guida EHEDG è stata presentata in anteprima ad IFFA, la fiera internazionale food tenutasi a Francoforte dal 4 al 9 Maggio. È stato il nostro personaggio testimonial “Otto”, protagonista di un nuovo cartone animato, a raccontare al nostro pubblico le caratteristiche salienti di questi nuovi prodotti:

  • Igienicità
  • Robustezza
  • Protezione e certificazioni

Ciò che è davvero piaciuta è stata, ancora una volta, la nostra attenzione al design. Dalle serrature alle cerniere, dalle guarnizioni agli angoli arrotondati, tutti elementi che rendono questi nuovi prodotti non solo utili, ma anche molto belli.

Ai link sottostanti invece avete la possibilità di guardare il video cartoon di Otto.
Buona visione.

Save the date: le fiere dell’automazione 2019

Save the date: le fiere dell’automazione 2019

Fiere dell’automazione: una breve e semplice guida degli appuntamenti più importanti dell’anno, in Italia e non solo.

Con l’anno nuovo è il momento, ancora una volta, di prendere in mano l’agenda per segnare le fiere dell’automazione 2019. Come sempre, si tratta di occasioni importanti per rimanere aggiornati sulle novità del settore e per stringere nuove relazioni commerciali.

Ecco la nostra selezione degli appuntamenti principali con una particolare attenzione alle proposte in Italia dedicate alle fiere dell’automazione.

 

GLOBAL INDUSTRIE – LIONE, 5-8 MARZO

Questo evento francese comprende in realtà 4 show ed è indirizzato all’intero sistema industriale considerato in modo esteso: parliamo di produttori, start-up, centri di ricerca, ma anche professionisti della ricerca e sviluppo, progettazione, produzione e manutenzione e i consumatori finali. L’obiettivo è offrire ai partecipanti un luogo di condivisione di conoscenze relative a processi, progettazione, prodotti e servizi. Nell’edizione precedente erano presenti oltre 2.200 espositori e oltre 40mila visitatori.

 

MECSPE – PARMA, 28-30 MARZO

Questa fiera B2B è un punto di riferimento per l’industria manifatturiera e attira ogni anno oltre 53mila visitatori. L’evento si compone di 12 saloni, ciascuno dei quali legato ad un ambito specifico: Macchine utensili, Trattamenti e Finiture, Metrologia e controllo qualità, Fabbrica digitale, Trasmissioni di potenza, Automazione e robotica, Logistica, Subfornitura elettronica, Subfornitura meccanica, Eurostampi, Macchine e Subfornitura plastica, gomma e compositi, Materiali non ferrosi e leghe, Produzione additiva. L’evento è accompagnato da una serie di iniziative speciali incentrate su specifici temi, come l’industria 4.0. Alcuni di essi prevedono l’esposizione di aziende di eccellenza del settore e di prodotti innovativi.

 

SPS ICP DRIVES – PARMA, 28-30 MAGGIO

È la fiera per eccellenza dell’industria intelligente, digitale e flessibile che aiuta i professionisti a comprendere le sfide dell’innovazione grazie al confronto sui temi dell’industria del futuro. L’ottava edizione si è conclusa con una crescita del 6% di visitatori, oltre 35mila, e del 9,5% di espositori, oltre 800 suddivisi in 5 padiglioni. Da ricordare che l’organizzatore, Messe Frankfurt, organizza una serie di tavole rotonde in luoghi chiave del Nord Italia. Ad esempio, a Milano, il 26 Febbraio si parlerà del settore farmaceutico e dei processi e tecnologie abilitanti correlate; a Bologna, il 20 Marzo si tratterà il tema del packaging e dell’efficienza produttiva al servizio della mass customisation.

 

MOTEK – STOCCARDA, 7-10 OTTOBRE

Questo evento, che si aggiunge alla nostra rassegna sulle fiere dell’automazione 2019, e tra quelli più importanti a livello mondiale nell’ambito dell’automazione di produzione e assemblaggio, della tecnologia di alimentazione e del flusso dei materiali, della razionalizzazione attraverso la tecnologia di movimentazione e la movimentazione industriale. Come unica piattaforma di settore, rappresenta l’intero mondo dell’automazione.

 

CIBUSTEC – PARMA, 22-25 OTTOBRE

CIBUS TEC è tra le più innovative manifestazioni di tecnologia alimentare e una vetrina completa delle migliori soluzioni, dagli ingredienti alle tecnologie di trasformazione, dal confezionamento alla logistica, per tutti i settori dell’industria alimentare e delle bevande. Si caratterizza per la varietà dei settori espositivi che comprendono molti prodotti: frutta e vegetali, carni, prodotti da forno, piatti, pronti, caffè, solo per citarne alcuni.

Guida alla manutenzione dei quadri elettrici

Guida alla manutenzione dei quadri elettrici

Manutenzione: ecco tutte le attività da svolgere, previste dalla legge, per diminuire il rischio infortuni ed evitare responsabilità penali

La manutenzione dei quadri elettrici di bassa tensione non è solo un obbligo previsto dalla legge, ma si tratta anche di una buona prassi che è importante perseguire per scongiurare il rischio di infortuni e dunque per la sicurezza delle persone.

Tenere sotto controllo le attività da svolgere per la manutenzione può essere complesso, alla luce della loro numerosità. Questo mese proviamo a capire quali sono gli accorgimenti essenziali con l’aiuto delle linee guida della Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche (ANIE).

 

L’INSTALLAZIONE E LA MESSA IN FUNZIONE

La posizione del quadro elettrico è il primo aspetto da tenere in considerazione. Infatti, l’armadio deve essere collocato in un luogo adeguatamente accessibile agli organi di manovra e alle altre parti che possono essere oggetto di manutenzione. Dimensioni e posizionamento vanno ben valutati per la progettazione di cabine e locali tecnici. Inoltre, gli spazi tra i quadri e tra le pareti devono permettere di raggiungere in modo agevole le uscite.

Quando è necessario progettare quadri elettrici di notevole grandezza è necessario definire i punti di suddivisione meccanica per costruire più sezioni di trasporto. Queste sezioni devono essere unite prima del fissaggio dell’intera struttura al pavimento che deve essere livellato e privo di irregolarità.

Successivamente vanno svolti alcuni controlli per limitare al minimo i possibili pericoli durante il trasporto.

Secondo la Federazione ANIE queste sono le operazioni da svolgere:

  • controllo visivo generale (pulizia e danneggiamento da trasporto);
  • verifica serraggi connessioni;
  • verifica serraggi circuito di protezione;
  • verifica del valore di resistenza d’isolamento tra le fasi e tra esse e la massa;
  • verifica della correttezza della manovra di apertura/chiusura su ogni interruttore;
  • verifica degli interblocchi meccanici ed elettrici;
  • verifica funzionalità manovra di estrazione e inserzione sugli interruttori estraibili/rimovibili;
  • verifica del collegamento dei circuiti ausiliari e di misura;
  • verifica della corretta accensione degli eventuali strumenti di misura elettronici;
  • verifica del corretto intervento dei relè dotati di tasto di test (interruttore in posizione di chiuso);
  • verifica segnalazioni ausiliari;
  • verifica delle bobine di apertura e di sgancio di emergenza;
  • verifica cicli di funzionamento per interruttori motorizzati;
  • verifica circuiti ausiliari degli interruttori estraibili in posizione di sezionato;
  • verifica della regolazione degli interruttori;
  • verifica indicazioni di voltmetri, lampade, analizzatori;
  • verifica intervento differenziali mediante tasto test;
  • verifica corretta accensione relè degli interruttori elettronici.

Dopo queste attività è necessario procedere con la messa in funzione, che prevede:

  • la chiusura degli interruttori di arrivo linea;
  • la verifica del corretto funzionamento degli strumenti di misura, delle lampade e degli analizzatori di rete;
  • la chiusura individuale degli interruttori di uscita;
  • la verifica del funzionamento delle utenze (se possibile).

 

LA MANUTENZIONE

Sono le norme CEI a prevedere delle specifiche attività di manutenzione. Si parla di manutenzione ordinaria quando l’obiettivo è prevenire i guasti e limitare il degrado del quadro elettrico.

Un programma di manutenzione dovrebbe prevedere queste attività:

  • verifica integrità del quadro;
  • verifica connessioni meccaniche struttura quadro;
  • verifica visiva danneggiamenti meccanici, termici ed elettrici incluse eventuali ossidazione;
  • verifica temperature attraverso termografia;
  • verifica presenza targa identificativa e disponibilità schema elettrico;
  • verifica corrispondenza apparecchiature e schema elettrico;
  • verifica taratura dispositivi di protezione sulla base dei carichi rilevati;
  • verifica efficienza strumenti di misura;
  • verifica integrità fusibili e lampade di segnalazione (circuiti ausiliari in generale);
  • verifica funzionamento meccanico delle apparecchiature;
  • verifica funzionale dispositivi di protezione differenziali;
  • prova funzionale trascinamento MT/BT (se presente);
  • prova funzionale circuiti di sicurezza;
  • verifica del collegamento all’impianto di terra e dei conduttori di protezione;
  • controllo coppie di serraggio degli elementi bullonati;
  • controllo morsettiera, serraggio e connessioni;
  • pulizia generale del quadro e relative apparecchiature.

Infine, la manutenzione straordinaria si svolge a seguito di un guasto non previsto o per un intervento non incluso nella manutenzione ordinaria.

In questo caso, le operazioni da svolgere sono le seguenti:

  • messa in sicurezza del quadro attraverso l’apertura dell’organo di sezionamento generale e successiva verifica dell’apertura del circuito mediante strumentazione;
  • individuazione della causa del guasto e rimozione;
  • pulizia delle parti annerite (se necessario);
  • controllo visivo delle sbarre, apparecchi, parti di isolamento, ecc.;
  • verifica dell’efficienza degli apparecchi;
  • sostituzione degli apparecchi, sbarre, cavi o altre parti danneggiate (se necessario);
  • verifica delle coppie di serraggio delle connessioni;
  • distacco dell’utenza interessata per verifica della resistenza di isolamento e della rigidità dielettrica;
  • ripristino del collegamento dell’utenza, alimentazione dei circuiti e verifica del corretto funzionamento.

Macchine per il packaging, il fatturato vola

Macchine per il packaging, il fatturato vola

Macchine packaging: secondo il Centro Studi UCIMA nel 2017 ha superato i 7 miliardi di euro con un incremento di quasi il 9% sul 2016. Ecco i numeri più significativi del rapporto

Nel settore delle macchine automatiche l’Italia può essere fiera di vantare una posizione in primo piano, grazie al consolidamento di una leadership mondiale nell’ambito del confezionamento e l’imballaggio.

Non è un’opinione, ma lo dimostrano gli ultimi dati del Centro Studi UCIMA (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio) che testimoniano come il 2017 si sia chiuso ulteriormente in crescita rispetto all’anno precedente.

Ecco in sintesi i numeri più significativi di questo rapporto.

 

IL FATTURATO

Il fatturato totale del comparto ha superato i 7 miliardi di Euro con un incremento di quasi il 9% sul 2016. La capillare presenza internazionale resta un elemento distintivo di settore che porta le aziende italiane a misurarsi testa a testa coi competitor tedeschi su tutti i mercati mondiali.

Un dato parla chiaro: una macchina su cinque venduta nel mondo è infatti italiana. E anche l’export cresce: siamo al +7,5% e raggiunge i 5,7 miliardi di euro.

Se guardiamo al mercato italiano, poi, si registra un ulteriore anno positivo, grazie alle agevolazioni del piano Industry 4.0. Il fatturato generato in Italia è infatti cresciuto a 1,5 miliardi di Euro con un incremento del 14,4% sul 2016.

 

I RISULTATI SUI MERCATI INTERNAZIONALI delle macchine packaging

L’Unione Europea, si conferma la principale area di destinazione e assorbe il 37,4%(1.905 milioni di Euro) del fatturato totale. Al secondo posto si posiziona l’Asia, con un valore di 1.112 milioni di Euro ed un’incidenza del 21,8% sul fatturato.

L’importante mercato nord americano è al terzo gradino del podio, con 592,6 milioni di Euro (11,6%).

 

I SETTORI CLIENTI

Nella suddivisione del fatturato tra i vari settori clienti, il 2017 conferma una predominanza dell’industria alimentare (food e beverage), che incide per il 56,1% sul volume d’affari complessivo.

Se presi singolarmente, i due settori si confermano anche singolarmente in testa alla classifica: il food risulta nel 2017 il primo comparto cliente, assorbendo il 30,25% (2.174 milioni di euro) del fatturato totale, con una propensione esportativa del 74,4%.

Il beverage si colloca al secondo posto, assorbendo il 25,9% del fatturato totale. Le vendite sono destinate ai mercati esteri per l’83%.

Segue il settore “Altro” – che include macchine per il tabacco, tissue, ecc. – che raggiunge la quota di 1.464 milioni di Euro (20% del totale), con una propensione esportativa dell’82%, e quindi il mercato delle macchine per il settore farmaceutico con 1.160 milioni di Euro (16% del totale), realizzato per l’80% sui mercati internazionali.

 

Macchine packaging: LE PREVISIONI PER IL 2018

Quali sono le previsioni per il 2018?

«La volatilità dei mercati e il continuo cambiamento delle condizioni geo-politiche in vari mercati rendono sempre più difficile fare previsioni attendibili -dichiara il Presidente di Ucima, Enrico Aureli-. Crediamo però di poter ragionevolmente prevedere il mantenimento del trend di crescita registrato lo scorso anno. Il nostro Centro Studi UCIMA prevede infatti che continueranno le buone performance in Italia e in Europa e miglioreranno quelle di Asia e Africa, con incrementi compresi tra il 6 e il 6,5% nel biennio 2018-2020».

Guida alle fiere dell’automazione nel mondo

Guida alle fiere dell’automazione nel mondo

Fiere nel mondo? Non solo SPS IPC Drives: allargando gli orizzonti si scoprono eventi all’estero che possono rappresentare delle opportunità per stringere nuove relazioni commerciali

Con oltre 35 mila i visitatori e 800 gli espositori partecipanti, anche quest’anno i numeri hanno confermato l’interesse crescente dei professionisti per la fiera SPS IPC Drives e per il mondo dell’automazione.

Come abbiamo già visto, questo comparto gode di ottima salute in Italia, spinto in particolare dalle iniziative legate all’industria 4.0. Andando oltre i confini nazionali, si scopre un ricco calendario di fiere dell’automazione all’estero che possono rappresentare delle interessanti opportunità per stringere relazioni commerciali anche in Paesi più lontani e per puntare all’internazionalizzazione.

Abbiamo selezionato alcuni degli eventi da tenere d’occhio che si terranno da qui a fine anno riguardanti questo settore: fiere nel mondo

 

SINDEX, BERNA (SVIZZERA), 28-30/08/2018

Organizzata ogni due anni, Sindex è la fiera più importante della Svizzera del settore. Costituisce una vetrina per i servizi e prodotti dell’automazione industriale, dell’ingegneria elettrica, della tecnologia dei fluidi e della robotica. All’ultima edizione del 2016 hanno partecipato 13mila visitatori e oltre 400 espositori e anche quest’anno sarà accompagnata da un programma di eventi e convegni in cui si parlerà di intelligenza artificiale, mondo digitale e analisi dei dati.

 

AUTOMATIK, BRØNDBY (DANIMARCA), 11-13/09/2018

Automatik prevede conferenze e dimostrazioni di prodotti per l’automazione industriale, automazione dei processi, robotica e tecnologie di trasmissione per un pubblico di riferimento composto prevalentemente da tecnici e ingegneri. L’evento prevede conferenze e seminari sulla manutenzione e sicurezza che nelle scorse edizioni sono state accolte molto positivamente da un pubblico di oltre 700 partecipanti.

 

ALL ABOUT AUTOMATION, LIPSIA (GERMANIA), 12-13/09/2018

Rivolta agli esperti e responsabili delle decisioni, All about automation è la fiera regionale tedesca dell’automazione industriale che si focalizza su prodotti e soluzioni pronti all’uso. L’evento mira a creare un ponte tra i produttori di componenti e sistemi, distributori e fornitori di servizi di tecnologia di automazione con gli utenti delle regioni industriali della Germania centrale. All’edizione dello scorso anno hanno partecipato 95 espositori e oltre 800 visitatori.

 

SMART INDUSTRY SOLUTIONS, MUMBAI (INDIA), 11-12/10/2018

Organizzata da Messe Frankfurt (la stessa di SPS IPC Drives), la fiera Smart Industry Solutions si focalizza sulle ultime tecnologie dell’industria 4.0 e smart manufacturing. La prima edizione di lancio si è conclusa con 48 espositori e oltre 2mila acquirenti commerciali partecipanti dall’India e dall’estero. Smart Industry Solutions ha riunito alcune delle aziende leader con i maggiori esperti dell’automazione industriale per acquisire informazioni sul futuro del mercato indiano.

Incendi e impianti elettrici, le ultime normative

Incendi e impianti elettrici, le ultime normative

Incendi? Nel 2017 sono state pubblicate due varianti della norma CEI 64-8 riguardanti l’argomento: ecco una sintesi delle principali novità

Un buon progettista elettrico sa molto bene che il rischio incendio è una delle minacce più serie: valutarne correttamente i pericoli risulta di estrema importanza per garantire la sicurezza e salute delle persone.

Nel 2017 sono state pubblicate due varianti importanti della norma CEI 64-8 che riguarda le prescrizioni e prestazioni degli impianti elettrici civili.

Vediamo in sintesi quali sono le novità introdotte, premettendo che la descrizione più approfondita e tecnica è disponibile nel sito del Comitato Elettrotecnico Italiano.

LA VARIANTE V3

La prima Variante V3 ha modificato le sezioni relative alla protezione contro gli incendi, ai dispositivi per la protezione contro il rischio e dispositivi di controllo. Le norme introdotte nascono con l’obiettivo di controllare la minaccia di incendio legato agli impianti elettrici.

Dove è presente un maggior rischio e nei luoghi soggetti a dei vincoli (come quelli artistici) è necessario, applicare una delle seguenti misure:

  • Installare dei dispositivi che possono rilevare le conseguenze di un guasto e attivare allarmi e protezioni automatiche o manuali come sonde di temperatura e rilevatori;
  • Verificare ed eseguire la manutenzione periodica programmata per controllare le parti dell’impianto che possono presentare un pericolo di guasto in serie.
  • Utilizzare dei dispositivi di rilevazione di guasti d’arco in accordo con la norma di prodotto CEI EN 62606 con tensione nominale sino a 240 V e per circuiti monofase.

Altre disposizioni di questa variante riguardano l’installazione degli interruttori differenziali all’origine dell’impianto, il dimensionamento delle protezioni da sovraccarico, sistemi in grado di rilevare i sovraccarichi.

LA VARIANTE V4

La Variante V4, invece, deriva dall’applicazione di uno specifico regolamento UE relativo ai cavi elettrici, di cui abbiamo parlato in questo articolo.

Il regolamento ha obbligato i produttori a realizzare cavi classificati in base ai risultati delle prove di reazione al fuoco. Inoltre, sempre secondo il regolamento, questi dispositivi devono rispondere anche alle norme sul comportamento al fuoco e i sistemi di valutazione e verifica della costanza della prestazione.

Dunque, a seguito del regolamento è stato necessario aggiornare la CEI 64-8 per regolamentare le modalità di impiego dei nuovi cavi e di qui arriva la Variante V4.

Sostanzialmente questa modifica prevede che in caso di utilizzo di cavi e altri prodotti con comportamento al fuoco secondo le serie di norme CEI EN 61386 non è necessario attuare delle precauzioni contro il rischio di propagazione degli incendi.

Se, al contrario, ci sono dei rischi specifici è raccomandata l’installazione di cavi con prestazioni di reazione al fuoco superiori. Possono essere inferiori solamente in specifici casi.

 

QUADRI ELETTRICI E RISCHIO INCENDIO

Anche i quadri elettrici utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva devono seguire delle regole specifiche ATEX è la principale certificazione di riferimento.

Indica che i prodotti soddisfano le norme fondamentali sulla salute e la sicurezza in Europa che regolamentano tutti i tipi di apparecchi, sistemi di protezione e componenti destinati all’utilizzo in ambienti a rischio di esplosione.

In base all’area in cui il prodotto deve essere impiegato, i requisiti e le procedure per la prova di conformità (procedura di valutazione della conformità) hanno diversa validità.

EiQ Industrial fornisce, per i propri quadri elettrici, la dichiarazione di conformità per il gruppo 2, categoria 3 per le zone 2, 22 in base alla direttiva ATEX 2014/34/UE.

La trasformazione digitale a SPS IPC Drives 2018

La trasformazione digitale a SPS IPC Drives 2018

Trasformazione digitale: dal 22 al 24 maggio, a Parma, si riuniscono i professionisti dell’automazione industriale nella principale fiera di riferimento. Un evento che nella scorsa edizione ha avuto oltre 33mila visitatori.

L’appuntamento è come sempre molto atteso e anche quest’anno le premesse sono interessanti per la natura dei contenuti e presenza. Sta per tornare SPS IPC Drives 2018 di Parma, la fiera di riferimento sull’automazione industriale in Italia che è diventata negli anni la principale piattaforma di incontro con l’industria.

Dal 22 al 24 maggio aziende e professionisti del settore si incontreranno per fare il punto su un settore in continua evoluzione, specialmente in considerazione degli sviluppi dell’industria 4.0, e per avviare relazioni commerciali.

Anche EiQ Industrial sarà presente al padiglione 5, stand H064 per presentare i quadri elettrici di qualitàe certificati per il comparto alimentare, dell’imbottigliamento, farmaceutico ma anche dell’oil&gas, navale e ferroviario.

Tra le novità di quest’anno c’è l’ampliamento del quartiere fieristico grazie alla creazione di un percorso dedicato alla Digital Transformation e il nuovo padiglione “Digital District” con esponenti del mondo digitale, software e cyber security.

Lo stand di EiQ Industrial a SPS IPC Drives 2017

I prodotti

I numeri raccontano di un evento in costante crescita che ha raggiunto lo scorso anno i 738 espositori e oltre 33mila visitatori, in aumento entrambi del 15%. La maggior parte degli ospiti comprende professionisti dell’Ufficio Tecnico e di Progettazione e Dirigenti d’azienda: questo conferma il crescente interesse e la specificità della fiera che è a tutti gli effetti un punto di riferimento per il panorama manifatturiero italiano.

SPS IPC Drives 2018 copre un’estesa varietà di prodotti: dai componenti elettrici ai sistemi completi, incluse le soluzioni di automazione integrata.

In particolare queste sono le categorie merceologiche:

  • Sistemi e componenti di azionamento
  • Componenti elettromeccanici e dispositivi periferici
  • Sensori
  • Tecnologia di controllo
  • IPC
  • Software industriale
  • Tecnologia di interfacciamento
  • Dispositivi di commutazione in bassa tensione
  • Dispositivi di interfaccia uomo macchina
  • Comunicazione industriale
  • Formazione e consulenza
  • System integrator
  • Editoria tecnica
  • Associazioni di categoria

Ampio spazio, come detto, viene dedicato alla Robotica collaborativa, IIoT e M2M, Big Data e Analytics, Realtà aumentata, Stampa 3D e Cyber Security. 

Un impianto industrial automatico

Trasformazione digitale: i padiglioni e gli incontri

Saranno aperti ben 6 padiglioni: 3 saranno dedicati a prodotti e soluzioni, componenti e sistemi per l’automazione e la meccatronica e nuove tecnologie disruptive; altri 3 comprenderanno un percorso sull’industria interconnessa, che oggi diventa sempre più strategica.

Gli organizzatori hanno pianificato anche una serie di incontri che proveranno ad affrontare alcune tematiche di attualità del mondo dell’automazione industriale:

  • Il 22 maggio, al mattino si parlerà di “Automazione industriale innovativa per vocazione: le sfide del futuro per uomo e tecnologia”. Nel pomeriggio avrà luogo un approfondimento scientifico sul tema “Intelligenza artificiale: visione e connettività per la Digital Transformation
  • Il 23 maggio al mattino si terrà un convegno dal titolo “Robot & Co: la collaborazione nell’industria 4.0″. Nel pomeriggio, invece, l’approfondimento scientifico: “Le sfide dell’automazione: efficienza e flessibilità”.
  • Infine, il 24 maggio si parlerà di “Digital&IIoT: il ruolo delle tecnologie digitali nell’innovazione di processo e di prodotto”.

 Un momento della fiera SPS IPC Drives

Il concept

La fiera è nata dalla sorella della tedesca SPS IPC Drives, da oltre 25 anni la più grande manifestazione di automazione industriale in Europa. Trae linfa da un Advisory Panel costituito da aziende di rilievo e da un Comitato Scientifico composto da responsabili di automazione, utilizzatori finali, costruttori di macchine provenienti dalle maggiori realtà produttive italiane e da Università.

Acciaio inox: i dati, le proprietà e i dazi di Trump

Acciaio inox: i dati, le proprietà e i dazi di Trump

Oggi la produzione mondiale di questa lega di ferro e carbonio arriva a 1,6 miliardi di tonnellate con l’Italia al secondo posto nell’UE per quantità. La resistenza alla corrosione è la caratteristica che ha favorito la diffusione dell’inossidabile.

È uno dei materiali più comuni al mondo inventati dall’uomo. Nel solo 2017, secondo la World Steel Association, ne sono state prodotte 1,6 miliardi di tonnellate, in crescita di oltre il 5% sull’anno precedente.

Ed è al centro di un tema molto caldo, quello dei dazi imposti da Trump che rischiano di compromettere alcuni equilibri a livello mondiale.

Stiamo parlando dell’acciaio, un materiale dagli innumerevoli usi e tipologie, tra le quali spicca sicuramente l’acciaio inox, le cui proprietà sono oramai ampiamente riconosciute.

UN PO’ DI NUMERI E LA QUESTIONE DEI DAZI

Partiamo dai numeri.

È la Cina il Paese al mondo con la più alta produzione di acciaio: da sola ne produce la metà, ed esattamente 830 miliardi di tonnellate. Seguono il Giappone, con 104 miliardi di tonnellate, e l’India con 101 miliardi. Gli USA sono al quarto posto con 81 miliardi di tonnellate.

L’Unione Europea raggiunge i 168 miliardi di tonnellate, in crescita del 4% sul 2016. L’Italia è il secondo Paese dell’UE per produzione (24 miliardi di tonnellate) dopo la Germania (43 miliardi).

Analizzando questi dati è facile comprendere la preoccupazione dei vertici UE e degli stati membri relativamente alla decisione di Trump di porre il dazio del 25% sull’acciaio importato dall’estero.

Trump, nazionalista convinto, sostiene che il sistema di libero scambio commerciale danneggi l’America e fa leva sulle motivazioni legate alla sicurezza nazionale. Sostiene, inoltre, che le pratiche commerciali ingiuste abbiano danneggiato le industrie del settore.

In altre parole, il Presidente denuncia il fatto che gli USA, nei confronti di molti Paesi, importino più di quanto esportino; anche se questa pratica determina dei vantaggi per l’economia statunitense in quanto rende disponibile l’acciaio a basso costo per le industrie.

UE e Giappone nelle scorse settimane hanno negoziato con il Presidente per essere esclusi da queste penalizzazioni, facendo leva sulla partnership di lunga data e minacciando al contempo dei dazi su altre tipologie di prodotti.

Tutti condividono che una guerra commerciale non dia benefici a nessuno; eppure la trattativa rimane particolarmente difficile e Trump ambisce ad ottenere misure alternative dagli altri stati. Per il momento la UE ha conquistato una breve esenzione fino al primo maggio.

 

LE PROPRIETÀ DELL’ACCIAIO

Tecnicamente l’acciaio è una lega di ferro e carbonio: la percentuale di quest’ultimo elemento deve essere inferiore dell’1,7%, altrimenti si parla di ghisa.

Questo materiale di caratterizza per le sue elevate proprietà meccaniche di resistenza agli sforzi, che dipende comunque dalla sua composizione.

È proprio il carbonio a determinarle: maggiore è la presenza di questo elemento, più migliorano una serie di caratteristiche:

  • il carico di snervamento, cioè il valore della tensione in corrispondenza della quale un materiale inizia a deformarsi plasticamente, passando da un comportamento elastico reversibile ad una deformazione irreversibile;
  • il carico di rottura, cioè la tensione unitaria, originata dalle sollecitazioni esterne, che provoca il cedimento di un dato materiale;
  • la durezza, cioè la resistenza alla scalfittura.

Al contempo, però, all’aumento della quantità di carbonio diminuiscono:

  • l’allungamento, cioè la deformazione a seguito di della temperatura o particolari sollecitazioni meccaniche;
  • la strizione, cioè la riduzione della sezione trasversale che subisce un corpo sottoposto a sollecitazione di trazione;
  • la resilienza, cioè la resistenza a rottura per sollecitazione dinamica.

La classificazione usuale dell’acciaio lo divide in due categorie:

  • gli acciai non legati, che contengono una quantità variabile di carbonio (fino all’1%) e quantità basse di altri elementi come il manganese e il silicio;
  • gli acciai legati che contengono altri elementi di lega come nichel e titanio.

Oggi esistono oltre 3.500 tipologie di acciaio con proprietà chimiche, fisiche e ambientali differenti.

L’ACCIAIO INOX

Si tratta di un particolare acciaio, brevettato nel 1872 da due inglesi, con un’elevata quantità di cromo (solitamente il 18%, ma può arrivare fino al 35%) e nichel (tipicamente l’8%, ma può raggiungere il 35%).

Il vantaggio dell’acciaio inox è che non ossida all’aria e resiste agli agenti aggressivi ed è quindi caratterizzato da una lunga durata. A differenza degli acciai comuni, infatti, forma uno strato di ossido sottile che diventa una patina protettiva e blocca il processo di ossidazione evitando la formazione della ruggine.

Per questo l’acciaio inossidabile viene utilizzato ampiamente in svariati settori: automotive, meccanica, trasporti, alimentare, casalingo, impiantistico, medico solo per citarne alcuni.

Nell’alimentare, in particolare, risulta il materiale ideale grazie alle elevate prestazioniigienico-sanitarie, la resistenza alla corrosione, alle temperature elevate e all’alterazione di agenti chimici e acidi .

EiQ Industrial, in accordo con le normative in vigore, utilizza l’acciaio inox di provenienza europea AISI 304L o AISI 316L per la produzione dei quadri elettrici certificati. Si tratta di due tipi di leghe in acciaio inox austenitico, ovvero con alte percentuali di leganti.

Nell’acciaio inox AISI 316L, il cromo è presente tra il 16 e 18%, il nichel tra l’11% e il 14% e il molibdeno fino al 3%. Nell’acciaio inox AISI 304, è presente una quantità di cromo tra il 18 e il 20% e di nichel tra l’8% e l’11%

EiQ Industrial è comunque in grado di proporre quadri elettrici in acciai diversi da quelli standard grazie al team di progettazione in grado studiare le soluzioni personalizzate in base alle necessità.

Dati e previsioni sul futuro dell’energia

Dati e previsioni sul futuro dell’energia

Energia: la domanda globale crescerà del 30% entro il 2040 con il gas naturale ad agevolare la transazione verso un sistema più pulito: l’Italia può avere un ruolo importante, grazie alle numerose aziende produttrici di attrezzature e impianti.

Lo dice chiaramente il World Energy Outlook 2017, la recente pubblicazione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, che contiene dati e previsioni sul futuro dell’energia per i prossimi anni in diversi scenari: da qui al 2040 la domanda mondiale di energia crescerà del 30%. Un po’ come aggiungere un’altra Cina e India alla domanda odierna.

Ecco perché lo sviluppo delle tecnologie per la produzione di energia da fonti energetiche alternative, tra cui il gas naturale e le rinnovabili, diventa una sfida fondamentale per il pianeta, sempre più influenzato dai cambiamenti climatici.

Quali sono i dati e previsioni sul futuro dell’energia secondo il rapporto?

I DATI DEL RAPPORTO

La domanda di energia crescerà perché:

  1. l’economia globale aumenterà in media del 3,4% l’anno;
  2. la popolazione, allo stesso modo, arriverà a 9 miliardi dai 7,4 di oggi;
  3. il processo di urbanizzazione porterà all’aggiunta di una città grande quanto Shanghai (oltre 24 milioni di abitanti) alla popolazione urbana mondiale ogni 4 mesi.

In questo quadro, lo studio evidenzia alcune previsioni per quanto riguarda le tipologie di fonti energetiche.

Anzitutto emerge come l’aumento della domanda di energia dovrà essere sostenuto dall’impiego del gas naturale, che crescerà del 45% da qui al 2040, e poi dalla rapida crescita delle rinnovabili e dal miglioramento dell’efficienza energetica.

Le rinnovabili diventeranno, per molti Paesi, la fonte di energia di nuova generazione a minor costo. Si vedrà un rapido aumento del fotovoltaico solare, che raggiungerà il 40% della generazione di energia da fonti rinnovabili. Nell’Unione Europea, le rinnovabili conteranno per l’80% della nuova capacità installata e sarà quella eolica a diventare la fonte primaria di elettricità dopo il 2030.

Le altre fonti energetiche più inquinanti saranno comunque ancora presenti. A tale proposito, il consumo di carbone, secondo il rapporto, rimarrà invariato nonostante la crescita della popolazione, mentre non saremo ancora pronti a dire completamente addio al petrolio. La domanda di questo combustibile fossile, infatti, crescerà ancora fino ai 105 milioni di barili al giorno (oggi sono circa 96) a causa del suo utilizzo per la produzione di prodotti petrolchimici e di carburante per camion, aviazione e trasporti. Il tasso di crescita, comunque sarà ancora importante fino alle metà degli anni 2020, ma poi rallenterà grazie al passaggio a nuove fonti di approvvigionamento per i trasporti. Le prospettive rispetto al nucleare, invece, sono affievolite rispetto all’ultimo studio dell’Agenzia, ma la Cina continuerà a portare ad una graduale crescita di questa fonte.

Tutti i dati approfonditi sono disponibili qui.

LE ECCELLENZE ITALIANE NELL’OIL&GAS

Come visto, il gas sarà una fonte energetica importante per la domanda di approvvigionamento energetico. Il rapporto evidenzia come questa fonte rappresenti un’occasione per favorire la transazione verso un sistema energetico più pulito.

In questo scenario, l’80% della domanda di gas arriverà dalle economie emergenti, guidate dalla Cina, che avranno la necessità di importarlo e di creare le infrastrutture per questo scopo.

È proprio l’Italia, nel campo della produzione di impianti e attrezzature per l’oil&gas, a vantare numerose aziende con competenze specializzate nella produzione di attrezzature e impianti.

Queste imprese, che collaborano nelle diversi fasi della filiera di produzione, secondo le stime di Nomisma Energia, raggiungono un fatturato di 19 miliardi di euro, per il 90% svolto all’estero, e gli occupati sono 60 mila.

Di quali aziende parliamo? Essenzialmente delle società che realizzano prodotti e attrezzature per la produzione e trasporto di gas e petrolio ma anche le imprese che creano sistemi di trasmissione elettrica. Inoltre, ci sono società che disegnano e costruiscono gli impianti e li consegnano direttamente ai clienti.

Anche EiQ Industrial si rivolge a questo settore, proponendo quadri elettrici certificati per gli impianti di estrazione e di distribuzione dell’oil&gas. Il team di progettazione dedicato, è in grado di proporre soluzioni personalizzate secondo le esigenze dei clienti.

Automazione industriale, le fiere del 2018

Automazione industriale, le fiere del 2018

Automazione industriale: Mecspe, SPS IPC Drives, IPACK-IMA: diamo uno sguardo agli appuntamenti più significativi in Italia per i professionisti del settore.

Anche il 2018 prevede una fitta rassegna di fiere sull’automazione industriale: professionisti del settore possono cogliere la visibilità offerta in questi eventi per avviare nuove relazioni commerciali e sviluppare opportunità di business.

Il trend del comparto, peraltro già dominante nel 2017, è l’industria 4.0, che si affermerà sempre più nelle aziende che sono alla ricerca dell’innovazione e dell’ottimizzazione dei processi.

Ma diamo uno sguardo a quali sono le principali esposizioni italiane da tenere in considerazione.

calendario fiere automazione

MECSPE – 22-24 MARZO 2018

Ad inaugurare la rassegna di eventi 2018 sull’automazione industriale si conferma l’evento Mecspe. Dal 22 al 24 marzo, le aziende dell’industria manifatturiera si danno appuntamento alle Fiere di Parma, in quello che è diventato un punto d’incontro tra le tecnologie per produrre e le filiere industriali.

L’evento è strutturato in 12 saloni che spaziano differenti ambiti dell’automazione industriale: macchine e utensili; trattamenti superficiali; metrologia e controllo qualità; fabbrica digitale; trasmissioni di potenza oleopneumatiche e meccaniche; automazione e robotica; logistica; subfornitura elettronica; subfornitura meccanica; macchine, stampi, subfornitura per materie plastiche e gomma; materiali non ferrosi, leghe, compositi e tecnologie; produzione additiva. Oltre a queste aree tematiche, Mecspe prevede delle innovative formule espositive, come piazze dell’eccellenza, unità dimostrative ed isole di lavorazione.

 

SPS IPC DRIVES – 22-24 MAGGIO 2018

Sempre alle Fiere di Parma, dal 22 al 24 maggio, si terrà SPS IPC Drives 2018, l’ormai immancabile appuntamento per le aziende che operano nell’ambito della produzione di componenti elettrici e sistemi completi e che offrono soluzioni di automazione integrata. Come lo scorso anno, anche nel 2018 le nuove tecnologie saranno centrali: robotica collaborativa, IIoT (Internet of Thing) e M2M (Machine to Machine Communications), Big Data e Analytics, Realtà aumentata, Stampa 3D e Cyber Security. Nel solo 2016 sono stati oltre 33mila i visitatori e oltre 700 espositori che hanno preso parte all’evento.

sps ipc drives automazione quadri elettrici

Da tenere d’occhio già da ora, la serie di incontri che prenderà il via a febbraio per introdurre l’evento e approfondire gli argomenti di interesse degli operatori dell’automazione industriale: l’elenco è consultabile nel sito. Infine, durante la fiera non mancheranno gli incontri tematici dedicati al futuro dell’automazione, all’intelligenza artificiale, all’industria 4.0 e processi digitali. Alla fiera ci sarà anche EiQ Industrial per presentare i quadri elettrici certificati e le proprie competenze nella progettazione di prodotti personalizzati secondo le esigenze dei clienti.

IPACK-IMA – 29 MAGGIO – 1 GIUGNO 2018

Dopo l’assenza dello scorso anno, ritorna nel 2018 anche IPACK-IMA, appuntamento centrale per il mondo del processing e packaging food e non food, ed in particolare delle macchine e attrezzature legate all’automazione industriale. Si terrà dal 29 maggio al 1 giugno a Fiera Milano e sarà focalizzato sull’innovazione tecnologica e internazionalità.

ipack ima automazione fiera

L’evento è stato in parte ripensato, anche grazie alla nuova società organizzatrice che, di fatto, è una joint venture tra UCIMA (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio) e Fiera Milano. Questa collaborazione ha portato all’elaborazione di una nuova esperienza di visita che sarà ordinata secondo i mercati di destinazione individuati, denominati “business community”: food-fresh convenience; pasta, bakery & milling; confectionary; beverage; health & personal care; industrial & durable goods; chemicals industrial & home; fashion & luxury.

Per aiutare gli espositori e tessere reti commerciali, la fiera mette a disposizione anche una piattaforma online che consente di organizzare incontri di business. Anche la fiera IPACK IMA prevede approfondimenti su temi legati all’industria. Si parlerà di Industry 4.0, sicurezza e anti-contraffazione, qualità e tracciabilità alimentare e non, di sostenibilità ed economia circolare applicate al mondo del processing e del packaging.

Industria farmaceutica, un asset strategico per l’Italia

Industria farmaceutica, un asset strategico per l’Italia

Industria farmaceutica: l’Italia è il secondo produttore farmaceutico dell’Unione Europea con possibilità concrete di diventare il primo. Innovazione, convergenza con l’Information & Communication Technology e una nuova Governance sono le prossime sfide.

Se per l’industria alimentare i numeri sono positivi, come abbiamo visto nel nostro blog di ottobre, c’è un altro settore in Italia che non se la cava per niente male. Stiamo parlando dell’industria farmaceutica che conta oggi 64mila addetti e 6.200 ricercatori.

Secondo i dati di Farmindustria, Associazione delle Imprese del Farmaco, l’Italia è stabilmente al primo posto nella classifica Istat sulla competitività dei settori industriali. Il pharma, dal 2010 al 2016, è il primo per la crescita della produzione industriale, crescita dell’export e per crescita della produttività.

Anche a livello europeo l’Italia assume una posizione di rilievo. È infatti il secondo produttore farmaceutico dell’Unione Europea, grazie ad un valore della produzione di 30 miliardi (di cui il 71% destinato all’export), superato di poco solo dalla Germania. E le possibilità per arrivare al primo posto nel medio periodo sono concrete. Infine una nota per l’export: tra il 2010 e il 2016 è cresciuto più di tutti i Paesi europei.

In questo quadro, la recente assegnazione della sede dell’Agenzia Europea del Farmaco ad Amsterdam è stata una doccia fredda per il Paese. La scelta arrivata per puro caso, dopo che anche alla terza votazione non è stato possibile determinare un vincitore tra le città in lista, ha generato alcune perplessità; eppure per una volta è stato evidenziato come la candidatura di Milano sia stata sostenuta in modo condiviso da tutti gli attori coinvolti.

quadri elettrici pharma

Ecco allora che l’Italia ha tutte le carte in regola per crescere, in prospettiva di nuovi scenari di un mondo che cambia velocemente. Due, in particolare, saranno gli aspetti determinanti: l’innovazione e la convergenza del mondo pharma con l’Information & Communication Technology.

Il farmaco diventerà sempre più un processo, si integrerà con servizi e dispositivi digitali e cresceranno le applicazioni della medicina personalizzata. Per fare un esempio, pillole intelligenti saranno in grado di liberare il principio attivo quando serve: ad esempio si potrà assumere un farmaco una volta al mese e ogni giorno viene rilasciata la dose necessaria. Oppure, sarà possibile misurare i livelli di glucosio tramite lenti a contatto dotate di biosensori connesse a un’app.

Essendo un settore ad alta tecnologia e ad alto valore aggiunto le potenzialità sono tante e, al contempo, in futuro si dovranno affrontare grandi sfide. Massimo Scarabozzi, Presidente di Farmindustria prova a raccontarle proponendo delle soluzioni:

“Le imprese del farmaco hanno vissuto quattro anni con ottimismo e passione, ma anche con responsabilità e rigore, mantenendo le promesse fatte –sostiene Scarabozzi–. Oggi l’industria farmaceutica è, a detta di tutti, un asset strategico del Paese. È ora necessario costruire una Governance che abbia come fondamento un finanziamento adeguato alla domanda di salute, con risorse ad hoc per i farmaci innovativi. Il superamento dei tetti di spesa, a partire da quella per acquisti diretti. L’uniformità delle politiche sanitarie su tutto il territorio con un migliore accesso alle cure, senza differenze regionali.”

L’Italia vanta delle eccellenze in diversi campi del farmaceutico: nelle biotecnologie; nei vaccini; nelle terapie avanzate ed anche nella Contract Development and Manufacturing Organization.

Un recente studio di Pometeia su questo ultimo ambito, ovvero dei produttori conto terzi, ha certificato che l’Italia è al primo posto in Europa davanti alla Germania per valore della produzione (1,7 miliardi, di cui il 70%, cioè 1,2 miliardi, rivolto all’export).

Tale valore della produzione comprende per la maggior parte l’area degli input produttivi (come principi attivi, eccipienti, packaging) seguito dai servizi (convalida, engineering, consulenza tecnica, ad esempio) e infine i beni di investimento come i macchinari di proprietà e affitti.

EiQ Industrial propone quadri elettrici per il settore farmaceutico: le aziende produttrici di impianti industriali per il confezionamento possono rivolgersi a noi per ottenere prodotti certificati e personalizzati per ogni esigenza di applicazione.

Industria alimentare: opportunità e sfide

Industria alimentare: opportunità e sfide

Industria alimentare: i trend sono positivi per questo settore che rappresenta quasi il 12% del PIL nazionale e che va a braccetto con l’Automazione. Ma rimangono essenziali la difesa del Made in Italy e il sostegno alla competitività.

Alimentare, Automazione, Abbigliamento, Arredamento. Sono le “4 A” del Made in Italy: le eccellenze dell’industria Italiana grazie alle quali il nostro Paese viene apprezzato in tutto il mondo e che costituiscono i punti di forza del Bel Paese.

Ciascuno di questi settori gioca la sua parte nel sistema economico italiano, ma l’Alimentare è esemplare, visto che il fatturato 2016 di questo settore, da solo, ha rappresentato ben l’11,6% del PIL nazionale, dati della Federazione Italiana dell’Industria Alimentare.

Anche quest’anno il trend si conferma in crescita: la produzione del settore dell’industria alimentare, a luglio, segna un +6,9% rispetto allo stesso mese dello scorso e ha addirittura superato il totale industria posizionandosi ben sopra il +4,4% del grande aggregato industriale nel confronto luglio 2016 su luglio 2017. Ancora, le esportazioni sono cresciute del 7% nel primo semestre di quest’anno.

Per comprendere il ruolo di rilievo dell’Italia in questo settore, bastava fare due passi tra gli stand di Anuga 2017, l’evento dedicato al food&beverage che si è svolto di recente a Colonia. L’Italia era tra i Paesi con la maggior crescita degli espositori dagli anni precedenti e in assoluto il Paese più rappresentato, grazie alle 950 imprese presenti, più della Germania che si è fermata a quota 716.

Tutte queste aziende creano un indotto positivo anche in altri settori correlati dal momento che, accanto alle attività direttamente collegate al settore, emerge un’ampia cerchia di attori interni ed esterni indiretti. Pensiamo, ad esempio, a chi fornisce acqua ed elettricità, oppure a chi produce le macchine automatiche necessarie al confezionamento e al processamento dei prodotti e materie prime o, ancora, a chi produce quadri elettrici destinati a questi impianti. Si potrebbe quasi affermare, ritornando alle nostre “4 A”, che Automazione e Alimentare vadano a braccetto: anche questo settore, come abbiamo visto in questo articolo del nostro blog di Giugno, ha numeri positivi (tra cui l’aumento medio del fatturato del 4,7%).

In questo contesto, bisogna diventare consapevoli delle sfide che rimangono da affrontare, nonostante i trend positivi. La difesa del Made in Italy, è tra le attività più strategiche in corso perché è stato calcolato che il giro d’affari di prodotti contraffatti crea un danno stimato all’Italia di 60 miliardi.

È in questa direzione che si sta dirigendo Federalimentare. Proprio ad Anuga, Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione organizzato da Federalimentare e Fiere di Parma, ha presentato lo sportello di primo ascolto contro l’Italian Sounding. Si tratta di una forma di comunicazione ingannevole per il consumatore che attribuisce l’origine italiana ad un prodotto che in realtà non lo è. Purtroppo questa è una pratica molto diffusa all’estero che deve essere contrastata.

“Il desk è la continuazione ideale e legale del percorso di Cibus da sempre a supporto e tutela dell’Authentic Italian – ha osservato Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma – E’ anche un passo avanti verso la definizione e misurazione dell’Italian Sounding, il quale sarà oggetto di una specifico osservatorio su cui stiamo lavorando con Federalimentare, ICE e Mipaaf per misurare e contrastare il fenomeno in maniera sempre più puntuale ed efficace nei diversi mercati”.

La via legale, sostiene il Presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia, è uno dei metodi più importanti da utilizzare per contrastare l’Italian Sounding insieme al perfezionamento delle piattaforme distributive e al continuo presidio in termini di comunicazione. Inoltre, nel futuro saranno indispensabili degli interventi per incrementare la competitività delle aziende italiane.

“Se molto è stato fatto, non si ignori, però, che resta ancora del lavoro da fare sui consumi interni (con un food social gap tra chi ha i mezzi e chi no ancora troppo ampio) – aggiunge il Presidente- e soprattutto in termini di interventi sul contesto competitivo in cui le aziende italiane del settore operano (burocrazia e costo del lavoro). Solo così potremmo dire di aver sfruttato tutte le opportunità che si stanno presentando sul mercato e di aver portato a casa risultati strutturali”.

Quali sono le certificazioni più importanti dei quadri elettrici?

Quali sono le certificazioni più importanti dei quadri elettrici?

Certificazioni quadri elettrici: tra gradi di protezione, marchi e normative tecniche non è sempre semplice orientarsi. Ecco cosa considerare quando si deve scegliere un prodotto.

Nel momento della scelta di un quadro elettrico, le certificazioni costituiscono un fattore da non trascurare perché la qualità del prodotto non può che essere garantita da un ente indipendente in grado di attestarne l’affidabilità e la produzione secondo degli standard definiti.

Questo mese nel nostro blog parliamo proprio delle certificazioni più importanti per i quadri elettrici cercando di fare una sintesi dei tanti concetti non sempre semplici da comprendere.

 

Il grado di protezione IP

Si tratta della certificazione che attesta la protezione del quadro elettrico dalla penetrazione di corpi solidi, polveri e getti d’acqua potenti. Si basa sulla normativa EN 60529 e si compone di due cifre caratteristiche che identificano in modo univoco il livello di protezione:

  • La prima cifra parte da un minimo di 0 ad un massimo di 6 con un grado crescente di protezione e riguarda la protezione del quadro elettrico da oggetti solidi, da polvere e delle persone contro il contatto con parti pericolose.
  • La seconda cifra riguarda, invece, la protezione da liquidi e comprende un range da 0 a 9k, sempre in ordine crescente.

 

Il grado di protezione IK

In questo caso ci si riferisce alla resistenza meccanica del quadro elettrico contro gli urti, stabilita in base all’energia di un impatto meccanico esterno su tutti i lati. Anche qui c’è una cifra identificativa che parte da un minimo di 0 ad un massimo di 10 con una resistenza progressivamente crescente.

 

La certificazione UL

Per i mercati internazionali questa certificazione è fondamentale. Il marchio C-UL-US Listing indica che i prodotti soddisfano le norme UL (Underwriters Laboratories) per gli USA e le norme CSA (Canadian Standard Association) per il mercato canadese.

Per ottenere questa certificazione, i quadri elettrici, a seguito di alcuni test, devono essere risultati idonei sulla base di specifici requisiti tecnici di sicurezza stabiliti da questi enti.

Negli Stati Uniti d’America il livello di protezione viene definito attraverso il “Type” (tipo di involucro) in accordo alla classificazione NEMA (National Electrical Manufacturers Association): prevede nove tipologie di rating con la definizione degli ambienti in cui il quadro elettrico deve risultare idoneo all’utilizzo.

 

La certificazione ATEX

E’ l’acronimo di “ATmosphère EXplosible” e indica che i prodotti soddisfano le norme fondamentali sulla salute e la sicurezza in Europa che regolamentano tutti i tipi di apparecchi, sistemi di protezione e componenti destinati all’utilizzo in ambienti a rischio di esplosione. In base all’area di rischio in cui il prodotto deve essere impiegato, i requisiti e le procedure per la prova di conformità (procedura di valutazione della conformità) hanno diversa validità. Per questo vengono definiti gruppi, categorie e zone.

 

Il marchio CE

Forse è il più conosciuto, visto che riguarda non solo i quadri elettrici ma un’infinità di prodotti che circolano nell’Unione Europea.

Questo marchio attesta la conformità del quadro elettrico ai requisiti essenziali di sicurezza delle direttive applicabili dell’UE e di conseguenza la possibilità di commercializzare l’articolo in Europa. L’azienda che realizza un quadro elettrico con questo marchio deve inoltre redigere una dichiarazione di conformità, in cui vengono indicate la direttiva applicata e le norme tecniche utilizzate.

Se volete scoprire di più sulle certificazioni di EiQ Industrial, cliccate qui.

Internet of things e Industria 4.0, nuove opportunità per l’automazione industriale

Internet of things e Industria 4.0, nuove opportunità per l’automazione industriale

Internet of things: grazie all’analisi dei dati provenienti dalle macchine, è possibile automatizzare i processi industriali ottimizzando i costi ed incentivando l’innovazione.

L’Internet of things, l’estensione di internet al mondo degli oggetti e dei luoghi, è destinato a crescere: sempre più oggetti di utilizzo quotidiano saranno connessi alla rete e potranno così consentire l’accesso a funzionalità nuove e a informazioni aggiuntive e facilitare alcune operazioni che si svolgono quotidianamente.

Questa rivoluzione sta interessando in modo rilevante anche il settore dell’automazione industriale, dove da diversi anni si parla propriamente di industria 4.0: già oggi arriva ad un giro d’affari di 1,2 miliardi di euro.

Questo termine, utilizzato per la prima volta alla fiera di Hannover in Germania nel 2011, scaturisce dalla quarta rivoluzione industriale, che presenta come concetto principale l’utilizzo di sistemi fisici informatici, dopo la meccanizzazione (prima rivoluzione industriale), la produzione di massa (seconda rivoluzione industriale) e l’automazione computerizzata (terza rivoluzione industriale).

 

Industria 4.0

Nella fase industriale attuale, dunque, le macchine, gli oggetti e le persone interagiscono in modo interdipendente tra loro, tramite internet. Grazie all’analisi dei dati provenienti dalle macchine, è possibile automatizzare i processi industriali ottimizzando i costi e sviluppando nuove opportunità di innovazione. L’impresa può integrare le proprie attività con la supply chain e con i clienti, rivedendo nel profondo il modello di business e l’approccio al mercato. Di fatto, porterà alla produzione industriale automatizzata e interconnessa.

Un ulteriore tratto distintivo è rappresentato dal fatto che il sistema reale dei componenti dell’azienda è riprodotto virtualmente e consente di prevedere il comportamento degli oggetti interconnessi. In altre parole, è possibile simulare i processi in ogni istante con vantaggi, anche in questo caso, in termini di costi e tempi.

Inoltre, i dati sul funzionamento del sistema sono accessibili, in modo affidabile e sicuro, ovunque sia presente una connessione. Dunque, anche il monitoraggio e la manutenzione possono avvenire a distanza. Infine, l’elaborazione dei dati avviene con una notevole rapidità: le azioni e le decisioni successive sono molto più rapide.

Che cosa favorisce il passaggio all’industria 4.0 per un’azienda? Si tratta sostanzialmente di tre fattori: la disponibilità di una notevole quantità di dati a costi bassi che permettono decisioni e previsioni più adeguate; l’utilizzo di robot avanzati per ridurre tempi, errori, costi ed aumentare la sicurezza delle attività aziendali; la connessione ad internet, come abbiamo già sottolineato.

 

Gli oggetti interconnessi

L’automazione industriale, dunque, è destinata ad essere attraversata da importanti cambiamenti. Per dare un’idea del fenomeno, l’agenzia americana Gartner stima che tra meno di 5 anni ci saranno 26 miliardi di oggetti connessi a livello globale. Basta guardarsi attorno per capire l’enorme potenzialità che sta avendo l’interconessione degli oggetti nella quotidianità, grazie alle numerose applicazioni reali.

Ad esempio, nel settore dei prodotti alimentari, un’azienda ha sviluppato un piccolo chip inserito nelle etichette che, grazie all’utilizzo di un’applicazione, permette di accedere ad informazioni aggiuntive. Qualità di produzione, provenienza, originalità: le informazioni sono lette da un dispositivo e comodamente visualizzate dall’utente.

In Svizzera sono stati installati dei semafori intelligenti che sono in grado di regolarsi in base al flusso di traffico in prossimità di un incrocio mentre in agricoltura, ad esempio, diventano molto strategici i droni, i sensori in grado di rilevare informazioni su terreno e piante e le applicazioni per la gestione di acqua, fertilizzanti e concimi.

Nella pubblica amministrazione, infine, si possono ottenere benefici con contatori intelligenti, sistemi di telecontrollo e telegestione, illuminazione stradale intelligente e monitoraggio preventivo del territorio. Al contempo, la pubblica amministrazione gioca un ruolo fondamentale nella promozione dell’Internet of things grazie ad azioni specifiche di finanziamenti che può rivolgere ad enti pubblici ed aziende private.

Buone notizie per l’Industria Italiana dell’Automazione

Buone notizie per l’Industria Italiana dell’Automazione

Automazione: sono stati presentati di recente i dati di ANIE Automazione, che evidenziano un aumento del 4,7% del fatturato delle aziende associate.

Arrivano buone notizie dal mondo dell’automazione industriale.

Lo dicono i dati di ANIE Automazione che, con le sue 100 aziende associate, costituisce il punto di riferimento per le imprese fornitrici di tecnologie per l’automazione di fabbrica, di processo e delle reti.

I numeri di cui stiamo parlando sono quelli dell’Osservatorio dell’Industria Italiana dell’Automazione, presentati di recente alla fiera SPS IPC Drives che evidenziano un positivo andamento del comparto anche per il 2016.

Vediamo quali sono gli aspetti più significativi di questo studio.

I numeri dicono anzitutto che l’aumento del mercato e del fatturato delle aziende associate si è assestato intorno ad un 4,7% medio, in relazione alle tecnologie ed applicazioni rappresentate da ANIE Automazione:

  • Automazione di processo
  • Azionamenti Elettrici
  • Componenti e Tecnologie per la Misura e il Controllo
  • HMI-IPC-SCADA
  • Meccatronica
  • PLC-I/O
  • Software Industriale
  • Telecontrollo, Supervisione e Automazione delle Reti
  • Telematica applicata a Traffico e Trasporti
  • UPS – Gruppi Statici di Continuità

Il volume d’affari aggregato riferito all’automazione industriale manifatturiera e di processo ha raggiunto i 4,3 miliardi di euro, mentre l’industria fornitrice di tecnologie per questo settore ha superato di oltre 10 punti percentuali i livelli del volume d’affari espressi nel periodo pre-crisi.

I tassi di crescita maggiori del fatturato Italia si sono registrati nell’ambito Wireless, Telecontrollo, Motori brushless e Azionamenti. Gli ordini totali di macchine utensili hanno registrato mediamente un aumento dell’1,5%.

Una delle considerazioni che emerge riguarda la domanda interna, che ha contribuito in modo significativo alla crescita del settore. Naturalmente anche l’estero ha avuto un ruolo non indifferente: le vendite estere di tecnologie per l’automazione industriale sono aumentate su base annua del 2,2%. In questo quadro, Germania e Spagna risultano i primi mercati europei a cui viene destinata l’offerta tecnologica del Made in Italy. Nei mercati extra europei, invece, la situazione rimane più instabile e sono emersi andamenti differenziati tra le diverse aree geografiche.

Secondo gli ultimi dati disponibili dell’ISTAT, tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017 le esportazioni di beni strumentali hanno acquisito nuovo slancio. Ci sono grandi aspettative per il pianto legato all’Industria 4.0 lanciato nei mesi scorsi e che potrebbe dare sostegno alle tecnologie innovative.

Insomma, il bilancio nel complesso per il settore dell’automazione industriale è positivo. Ne è convinto Fabrizio Scovenna, presidente di ANIE Automazione:

L’automazione sta diventando l’elemento chiave nella rivoluzione industriale, dettata dai principi di Industria 4.0, che sempre più sta permeando il tessuto industriale mondiale ed italiano –sostiene il Presidente-. Nel nostro Paese, in particolare, garantisce un impulso all’innovazione tecnologica, unico driver per le aziende manifatturiere per lo sviluppo e la sopravvivenza sui mercati globali”.

Il presente e il futuro saranno sempre più orientati all’integrazione dei processi industriali con l’Information Technology, ambito che però non è esente da rischi a livello di sicurezza.

“L’interazione e lo scambio di informazioni tra il mondo IT (Information Technology) ed OT (Operation Technology) -afferma Scovenna-, consentirà di individuare ed implementare nuove strategie di business basate su inediti scenari tecnologico-produttivi, ma che genereranno anche notevoli rischi per la connettività. Ecco perché la Cyber Security diventa un elemento chiave che ogni azienda o player nel mondo manifatturiero dovrà affrontare in modo attento e sicuro”.

La soluzione è un approccio che comprende la percezione del rischio, la prevenzione con l’adozione delle misure necessarie e la capacità di reazione a queste problematiche. Sarà proprio la Cyber Security l’argomento maggiore di approfondimento e confronto tra i maggiori operatori del comparto.

Alternanza scuola-lavoro, studenti sul campo in azienda

Alternanza scuola-lavoro, studenti sul campo in azienda

Alternanza scuola-lavoro: EiQ Industrial ha aderito all’iniziativa “Tecnicamente”: alcuni studenti di un Istituto Tecnico hanno sviluppato dei progetti innovativi che hanno presentato durante una giornata dedicata.

Un’opportunità concreta per gli studenti di mettere le mani in pasta proponendo alle aziende progetti specifici e altamente specializzati.

E’ il senso dell’iniziativa “Tecnicamente”, promossa dall’agenzia per il lavoro Adecco, a cui aderisce EiQ Industrial nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro. Il progetto coinvolge gli istituti formativi di estrazione tecnica in tutta Italia. L’obiettivo è di favorire l’incontro tra domanda e offerta, creando un momento di confronto tra gli studenti dell’ultimo anno della scuola superiore e le aziende del territorio interessate a incontrare e a inserire giovani di talento.

Nel caso di EiQ Industrial, alcuni studenti delle classi quinte dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Silvio de Pretto” di Schio hanno sviluppato dei progetti innovativi che hanno presentato durante una giornata dedicata all’interno dell’Istituto. Una giuria composta da alcuni referenti dell’impresa ha valutato i progetti, ha individuato il migliore e ha premiato i vincitori con la partecipazione ad attività post diploma finalizzate all’inserimento nel mercato del lavoro. È stato scelto il progetto che meglio interpreta i concetti di complessità tecnologica, innovazione e applicabilità al mondo industriale e produttivo.

Il progetto consente ad EiQ Industrial di presentare le proprie attività agli studenti del territorio e di illustrare loro le opportunità professionali offerte dall’azienda. In questo modo, è possibile conoscere potenziali candidati valutando la possibilità di inserimento in azienda.

Il successo del progetto “Tecnicamente” è testimoniato dai numeri in crescita: nel 2016 sono state coinvolte 48 scuole (salite a 100 quest’anno), 1200 studenti e 300 aziende partner.

Esso si sposa perfettamente con le iniziative di alternanza scuola lavoro che, grazie ad un percorso formativo dedicato e obbligatorio per tutti gli studenti del terzo anno delle scuole superiori, danno la possibilità agli studenti di trascorrere un periodo di lavoro in azienda o all’interno di un ente, come nel caso di EiQ Industrial. L’Italia è l’unico Paese in Europa dove tale progetto è obbligatorio anche per i licei.

Secondo i dati del MIUR, prima dell’introduzione dell’obbligatorietà, gli studenti che nell’anno scolastico 2014/2015 hanno svolto esperienze di alternanza scuola lavoro, sono stati 270 mila: il 18% del totale degli studenti della scuola secondaria superiore e il 42,3% delle scuole. Tali percorsi di alternanza scuola-lavoro hanno riguardato per il 58% i licei; per il 27% gli Istituti Tecnici e per il 15% gli Istituti professionali.

L’obiettivo finale è di stimolare gli studenti a sviluppare la propria creatività e a favorire lo sviluppo del senso di iniziativa ed imprenditorialità”, che li aiuta ad acquisire consapevolezza del contesto in cui lavorano e a poter cogliere le opportunità che si presentano.

SPS IPC Drives, a Parma si riunisce l’automazione industriale

SPS IPC Drives, a Parma si riunisce l’automazione industriale

SPS IPC Drives: l’appuntamento, dal 23 al 25 maggio, coprirà l’intera gamma di prodotti del settore: quadri elettrici in acciaio inox, componenti elettrici, sistemi completi, soluzioni di automazione integrata.

Torna anche quest’anno l’appuntamento con la fiera per eccellenza in Italia dell’automazione industriale, SPS IPC Drives a Parma. Si terrà dal 23 al 25 maggio e vi parteciperà anche EiQ Industrial: allo stand H064 del padiglione 5 l’azienda presenterà i quadri elettrici in acciaio inox.

Un evento importante, quello di SPS Parma, che riunisce fornitori e produttori del mondo dell’automazione e che copre, dunque, l’intera gamma di prodotti del settore: carpenteria in acciaio inox, componenti elettrici, sistemi completi, incluse le soluzioni di automazione integrata.

A prova della strategicità dell’automazione industriale, parlano i numeri: ANIE automazione prevede un incremento del 7% del comparto nel 2016, sostenuto dall’andamento positivo dei costruttori di macchine.

La fiera va di pari passo e nell’edizione 2016 ha visto un aumento dell’11% di espositori e del 22% di visitatori destinati ad aumentare anche quest’anno.

I settore merceologici che interessano SPS Parma sono comunque molteplici:

  • Sistemi e componenti di azionamento
  • Componenti elettromeccanici e dispositivi periferici
  • Sensori
  • Tecnologia di controllo
  • IPC
  • Software industriale
  • Tecnologia di interfacciamento
  • Dispositivi di commutazione in bassa tensione
  • Dispositivi di interfaccia uomo macchina
  • Comunicazione industriale
  • Formazione e consulenza
  • System integrator
  • Editoria tecnica
  • Associazioni di categoria

Non a caso il nome dell’evento è emblematico: deriva dalla denominazione di alcuni prodotti chiave dell’automazione elettrica. Il termine SPS, infatti, deriva dal tedesco “Speicherprogrammierbare Steuerung” che significa “controllore logico programmabile”, una macchina automatizzata che gestisce e controlla i processi industriali. Il termine IPC Drives è l’acronimo di “Industrial PC Drives” cioè “PC Industriali e Azionamenti”.

La fiera SPS Parma non dimentica le evoluzioni più recenti del settore, ed in particolare l’Industria 4.0, offrendo ai visitatori l’opportunità di conoscere quali sono i progetti in atto e le soluzioni operative. In particolare, sarà allestita un’area espositiva dedicata che, grazie alla possibilità di interagire con le tecnologie abilitanti esposte, consentirà di comprendere le potenzialità offerte dalla trasformazione digitale del settore manifatturiero italiano. Il focus qui sarà dunque sulle nuove tecnologie: robotica collaborativa, IIoT e M2M, BIG DATA e Analytics, realtà aumentata, stampa 3D e Cyber Security.

Infine, gli organizzatori hanno previsto anche alcuni incontri in cui interverranno relatori provenienti da importanti aziende: il 23 maggio si parlerà di investimenti tecnologici e revisione dei processi produttivi; il 24 si tratterà il settore dell’automotive e delle applicazioni delle tecnologie abilitanti; il 25 il focus è sulle aziende alimentari e farmaceutiche.

Arco elettrico, cos’è e come prevenirlo

Arco elettrico, cos’è e come prevenirlo

L’arco elettrico è un fenomeno molto pericoloso per le persone e per le apparecchiature: vediamo cosa accade quando si forma e come è possibile evitarlo.

I cortocircuiti che si possono verificare in prossimità di un quadro elettrico sono molto pericolosi e possono determinare un arco elettrico, ovvero la ionizzazione dell’aria che determina un calore intenso, la diffusione di gas nocivi e l’emanazione di raggi ultravioletti.

Dal momento che vengono raggiunte delle temperature molto elevate, il fenomeno è molto pericoloso per le persone e per le apparecchiature, che possono essere danneggiate anche con la fusione di materiali molto resistenti aumentando notevolmente il rischio di incendio.

Proviamo a capire cosa accade esattamente quando si verifica un arco elettrico e come è possibile prevenirlo.

 

Le fasi

Il processo si può sintetizzare in questo modo:

1.      Anzitutto l’aria all’interno del quadro si surriscalda a causa dell’energia elevata e in una prima fase vi sono temperature con valori diversi delle varie zone del quadro.

2.      La pressione interna aumenta e si verifica un’apertura nel quadro da cui esce l’aria surriscaldata determinando una successiva diminuzione della pressione.

3.      Tutta l’aria viene espulsa, proprio a causa della pressione elevata.

4.      La temperatura del quadro elettrico raggiunge quasi quella dell’arco elettrico e tutti i metalli e materiali che vengono a contatto con l’arco vengono danneggiati ed erosi con l’emanazione di gas altamente nocivi.

Per un individuo, dunque, è molto pericoloso trovarsi in prossimità di un arco elettrico: la temperatura dell’arco elettrico può raggiungere gli 8mila gradi provocando ustioni e il rumore può arrivare a 160 dB, creando gravi danni all’udito. Inoltre, un individuo che si dovesse trovare in prossimità del guasto, potrebbe essere soggetto a lesioni a causa di materiale esploso e all’inalazione di sostanze nocive.

 

La prevenzione

Come è possibile prevenire questi possibili danni?

La prima regola è che gli impianti elettrici devono essere installati da tecnici specializzati, in quanto solo così vi è la garanzia che rispetti le normative di sicurezza in vigore.

I rischi che si determinano per contatto diretto, possono essere ridotti tramite l’utilizzo di isolanti per i cavi o di distanziatori meccanici che evitano all’individuo di avvicinarsi alle parti elettriche.

E’ possibile proteggersi dai contatti indiretti, invece, tramite specifici accorgimenti attuati nel momento della realizzazione dell’impianto. Ne è un esempio la messa a terra dei dispositivi di metallo e l’utilizzo dei cosiddetti salvavita che interrompono la dispersione di corrente anche a valori molto bassi.

Da non dimenticare, poi, l’utilizzo degli apparecchi elettrici a doppio isolamento il cui involucro presenta due strati di protezione: quello più esterno è costituito da materiale che non è in grado di condurre elettricità.

Da ultimo, è consigliato seguire degli accorgimenti specifici quando è necessario intervenire sugli impianti, come l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e la segnalazione pronta di ogni anomalia all’impianto evitando sempre gli interventi fai da te.

Regolamento CPR, tutte le novità per i cavi

Regolamento CPR, tutte le novità per i cavi

Regolamento CPR: dal 1° luglio entra in vigore obbligatoriamente in tutti gli Stati dell’Unione Europea. Stabilirà la reazione dei fili elettrici in caso di incendio.

Dal 1° luglio 2017 diventerà obbligatorio, in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, il Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR), che riguarda i cavi elettrici e i prodotti fabbricati utilizzati nel settore edilizio.

La normativa, peraltro già entrata in vigore nel 2016 ma ancora senza obbligatorietà, ha l’obiettivo di garantire la sicurezza dei prodotti in commercio fornendo informazioni più specifiche per i professionisti del settore in base alle loro caratteristiche tecniche e prestazioni. In particolare per i cavi elettrici, la Commissione Europea ha deciso di tenere in considerazione il modo in cui reagiscono in caso di incendio, la resistenza al calore e la reazione in tali situazioni.

Come si può intuire, la normativa non coinvolge solo i produttori di cavi, ma anche elettricisti, progettisti e installatori: infatti saranno proprio loro i responsabili della scelta del cavo adeguato sulla base dell’impianto che è necessario realizzare.

Vediamo, allora, cosa prevede questo nuovo regolamento relativamente ai cavi elettrici.

 

Le novità per i cavi elettrici

Anzitutto, è doveroso sottolineare che i fili elettrici coinvolti dal regolamento sono quelli con caratteristiche di reazione al fuoco. In base al regolamento, dovranno ora essere classificati sulla base del loro comportamento in caso di incendio, dovranno essere accompagnati da una Dichiarazione di Prestazione (DoP) e dovranno avere la marcatura CE.

Un cavo che rispetta il regolamento CPR, in aggiunta alle diciture già necessarie secondo la legge attuale, dovrà fornire queste informazioni ulteriori tramite una stampa direttamente sul filo:

  • la classe di reazione al fuoco;
  • l’anno di produzione;
  • altre specifiche note apposte per garantire la tracciabilità del prodotto.

Le classi di reazione al fuoco stabilite sono A, B1, B2, C, D, E, F in ordine decrescente e identificate dal pedice “ca” che significa “cable”: ogni classe determina delle soglie minime per il rilascio di calore e la propagazione della fiamma.

Oltre a ciò, la regolamentazione ha stabilito questi parametri aggiuntivi:

  • a = acidità, che definisce la pericolosità dei fumi per le persone e la corrosività per le cose.
  • s = opacità dei fumi.
  • d = gocciolamento di particelle incandescenti che possono propagare l’incendio.

 

Grazie alla marcatura di queste informazioni sul cavo elettrico e alla pubblicazione della dichiarazione di prestazione che dovrà contenere proprio tali indicazioni, le verifiche di conformità e l’individuazione della provenienza del prodotto risulteranno più semplici e immediate ad opera delle autorità competenti.

Non solo, perché il regolamento va nella direzione di rendere più sicuri impianti e strutture dove vengono utilizzati i cavi, incentivando i produttori a studiare soluzioni ancora più affidabili e innovative.

Guida alle normative sui quadri elettrici

Guida alle normative sui quadri elettrici

Normative quadri elettrici: la norma CEI EN 61439, la CEI EN 62208, le certificazioni e i gradi di protezione: facciamo chiarezza su un tema fondamentale al momento dell’acquisto di un quadro elettrico

Nel momento dell’acquisto di un quadro elettrico è importante assicurarsi che il prodotto rispetti le normative del settore per avere la certezza sulla sicurezza e conformità. Facciamo allora un po’ di chiarezza sulle normative di riferimento approfondendo quali sono le certificazioni da tenere in considerazione.

La norma CEI EN 6149

La norma CEI EN 61439, che alcuni anni fa ha sostituito la vecchia normativa CEI EN 60439, è la principale regolamentazione che stabilisce come deve essere costruito un quadro elettrico finito. Tale normativa ha aggiornato diverse misure relative ai quadri elettrici di bassa tensione. Secondo questo adeguamento, è stata abolita la distinzione dei quadri elettrici in base alla conformità totale o parziale delle prove di laboratorio e, al contrario, è stato stabilito che il prodotto risulta conforme se rispetta le verifiche di progetto stabilite dalla normativa.

In particolare, un quadro elettrico è conforme a questa normativa se risponde ad almeno una di queste procedure:

  • verifiche con prove di laboratorio effettuate su prototipi o su parti e componenti del quadro, che devono condurre ai risultati prescritti dalla norma;
  • verifiche con calcoli ed elaborazioni in funzione di algoritmi forniti dalla norma stessa applicati ad un quadro prototipo o su parti e componenti;
  • verifiche con regole di progetto, usando analisi con dati progettuali indipendenti dalle prove e dipendenti da elaborazioni matematiche.

La norma inoltre, fornisce alcune classificazioni dei quadri elettrici stabilendo le categorie in funzione di diversi fattori: tipologia costruttiva, tipologia di involucro, tipologia di installazione, destinazione d’uso.

La norma CEI EN 62208

Dal momento che i quadri elettrici richiedono periodici interventi di manutenzione svolti da specialisti, ulteriori normative stabiliscono i requisiti che devono avere le carpenterie di tali prodotti affinché le operazioni tecniche vengano svolte in sicurezza e si eviti l’ingresso di elementi estranei e liquidi.

La normativa di riferimento per gli involucri vuoti per apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione è la CEI EN 62208, a cui fanno riferimento anche i prodotti di EiQ Industrial. Si applica ad involucri vuoti, come forniti dal produttore, prima che vi vengano inseriti gli apparecchi di protezione e manovra. La norma definisce termini, classificazioni, proprietà e prescrizioni di prova di involucri destinati ad essere utilizzati come parti di quadri elettrici, in accordo con le norme della serie EN 60439 idonei per uso generale per applicazioni sia all’interno, sia all’esterno.

I gradi di protezione IP, l’indice IK e il marchio C-UL-US Listing

Dalla norma CEI EN 62208 derivano i gradi di protezione IP, l’indice IK e il marchio C-UL-US Listing che stabiliscono la protezione, resistenza e l’idoneità dei quadri elettrici rispetto a determinati requisiti di sicurezza. Il grado di protezione IP, anzitutto, determina proprio la protezione del quadro elettrico dalla penetrazione di corpi solidi, polveri, contatto casuale e getti d’acqua potenti della portata di onde marine nelle parti elettriche e meccaniche. Se la prima cifra definisce la protezione da corpi solidi, la seconda definisce la protezione da liquidi.

È da considerare che investire su un più elevato grado di protezione costituisce una garanzia affinché gli apparecchi meccanici ed elettronici installati all’interno dei quadri si conservino nel tempo.

L’indice IK di tenuta meccanica agli urti, invece, è un’ulteriore indice di valutazione per un quadro elettrico e permette di stabilirne la robustezza, considerando i rischi a cui potrebbero essere esposte le apparecchiature in esso contenute. Tale resistenza meccanica viene stabilita in base all’energia di un impatto meccanico esterno su tutti i lati secondo una scala specifica.

Infine, il marchio C-UL-US Listing indica che i prodotti soddisfano le norme UL(Underwriters Laboratories) per gli USA e le norme CSA (Canadian Standard Association) per il mercato canadese.

I quadri elettrici prodotti da EiQ Industrial, a seguito di alcuni test, sono risultati idonei sulla base di specifici requisiti tecnici di sicurezza stabiliti da questi enti. Per tutti i dettagli sui gradi di protezione e certificazioni riguardanti i nostri quadri elettrici, consultate la pagina dedicata QUI.

Elettromondo 2017, una vetrina per i professionisti del settore

Elettromondo 2017, una vetrina per i professionisti del settore

Elettromondo: convegni e incontri formativi nell’evento dedicato al comparto elettrico che si conferma in crescita – oltre 7mila visitatori nell’ultima edizione

Un evento rinomato e stimato da tutti gli operatori del settore in grado di proporre momenti di formazione e contenuti informativi utili e strategici per un settore spinto dall’innovazione tecnologica.

Si tratta di Elettromondo, la fiera dedicata al comparto elettrico, che si terrà alla Fiera di Rimini il 17 e 18 marzo 2017. L’evento, a cui partecipano 150 aziende e marchi qualificati che propongono soluzioni e prodotti innovativi, copre il mondo dell’elettricità a 360 gradi: automazione industriale, componenti elettrici, attrezzature, illuminazione, climatizzazione, riscaldamento, ma anche termoidraulica e sistemi di sicurezza.

I convegni formativi, già protagonisti nelle scorse edizioni, avranno un ruolo centrale anche l’anno prossimo. Non mancheranno, infatti, workshop specialistici che si focalizzeranno sulle soluzioni e sulle tecnologie più innovative e momenti di incontro tra i produttori e il target di riferimento.

In particolare, i convegni di questa edizione saranno dedicati all’innovazione consapevole e nello specifico all’illuminazione a led e videosorveglianza. La scelta della tematica nasce dalla considerazione che in entrambi gli ambiti si registra un gap tra la forte spinta a livello tecnologico, caratterizzata dalla rapida introduzione di prodotti sempre più performanti, e la reale competenza d’installazione e d’uso da parte degli operatori del settore che a vario titolo si confrontano con un mercato che richiede soluzioni di cui forse non hanno ancora una piena comprensione.

Nato nel 2012 come un punto di incontro tra produttori, installatori, tecnici e progettisti, grazie alla portata dell’evento e agli incontri di approfondimento, l’evento ha saputo intercettare un ampio pubblico di professionisti che desiderano rimanere aggiornati sulle novità del settore.

L’evento si alterna con cadenza annuale tra il Nord Est (edizioni di Padova 2012, 2014, 2016) e il Centro Italia (edizioni di Pesaro 2013 e di Rimini 2015): questa scelta di location diversificate ha trovato un buon riscontro nel pubblico che risulta in costante crescita, con un picco di oltre 7mila visitatori raggiunto nell’edizione di Padova 2016 e di oltre 4mila visitatori nell’edizione di Rimini 2015.

Nel 2013 Elettromondo a Pesaro si è proposta nel mercato delle Marche come un appuntamento professionale innovativo in un territorio povero di eventi fieristici di livello. Nel 2015, a Rimini, è stato consolidato il format della manifestazione, e si sono aggiunti workshop organizzati dalle aziende espositrici, momenti di formazione e di aggiornamento professionale, caratterizzati dalla presenza di relatori di alto livello e dal riconoscimento di crediti formativi.

Anche nel 2017 Elettromondo saprà essere una vetrina importante per tutti i professionisti del settore.

Automazione industriale, tutti gli appuntamenti del 2017

Automazione industriale, tutti gli appuntamenti del 2017

Automazione industriale: un calendario fitto per un settore strategico cresciuto del 7% rispetto all’anno precedente

Il 2016 è ormai alle spalle e anche il 2017 sarà un anno ricco di appuntamenti dedicati al settore dell’automazione industriale. Il calendario è dunque molto fitto e non mancano gli eventi dove scoprire le ultime innovazioni di un comparto che, stando ai dati presentati all’ultima edizione di SPS IPC Drives, in Italia è cresciuto in media di oltre il 7% rispetto all’anno precedente.

Ma vediamo i principali appuntamenti previsti in Italia per l’anno prossimo nell’ambito dell’automazione industriale.

Dal 23 al 25 marzo a Parma ritorna Mecspe, la fiera dedicata all’industria manifatturiera nel suo insieme che offre una panoramica completa su materiali, macchine e tecnologie innovative tra cui anche l’industria 4.0, tema di crescente interesse, visti anche i recenti piani proposti dal governo. La fiera nel 2017 sarà incentrata in una serie di saloni legati a diverse tematiche dell’automazione: macchine utensili, fabbrica digitale, motek italy, power drive, logistica, control italy, subfornitura meccanica, subfornitura elettronica, addittive manufacturing, macchine e subfornitura plastica, trattamenti e finiture.

L’evento di riferimento sulle Tecnologie per l’Automazione Elettrica, Sistemi e Componenti è SPS IPC Drives Italia che si terrà sempre a Parma dal 23 al 25 maggio. Questa fiera riunisce fornitori e produttori del mondo dell’automazione industriale rivolgendosi ad un’ampia gamma di prodotti del settore: componenti elettrici, sistemi completi, automazione integrata. Il 2017 vedrà una crescita dello spazio espositivo della manifestazione con sistemi e componenti di azionamento, infrastrutture meccaniche, sensori, tecnologia di controllo, IPC, software industriali, tecnologia di interfacciamento, dispositivi di commutazione in bassa tensione, dispositivi di interfaccia uomo-macchina (HMI), comunicazione industriale, formazione e consulenza, System Integrator. Non mancheranno approfondimenti dedicati alle nuove tecnologie come la robotica collaborativa, IIoT e M2M, BIG DATA e Analytics, realtà aumentata, stampa 3D e Cyber Security.

Dal 4 al 6 ottobre, invece, l’appuntamento è con M&MT in Fiera a Milano, evento dedicato al mondo della meccatronica, automazione, embedded e controllo. L’esibizione è stata pensata con una pianificazione degli spazi che si ispira alla piazza italiana, in cui sono presenti grandi aree che favoriscono la socializzazione tra espositori e visitatori, e una disposizione degli stand attorno a tale fulcro centrale.

Assente nel 2017 la fiera Ipack-Ima che tornerà, tuttavia, nel maggio del 2018 in un’edizione potenziata da un format nuovo che coniugherà la verticalità della proposta, con una suddivisione della struttura espositivo per settori clienti, a una capillare valorizzazione delle otto business community: Food, Fresh & Convenience; Confectionary; Beverage; Pasta, Milling & Bakery; Industrial & Durable Goods; Health & Personal Care; Chemicals Industrial & Home; Fashion & Luxury.

E l’interesse per il settore dell’automazione anche per il food è crescente: ad ottobre era già stata prenotata la metà degli spazi espositivi disponibili.

Anche per il 2017 EiQ Industrial confermerà la propria partecipazione ad alcuni dei principali eventi del settore dell’automazione industriale, nell’ambito dei quali presenterà le proprie competenze nella progettazione e produzione di quadri elettrici certificati.

Settore agroalimentare, l’innovazione è d’obbligo

Settore agroalimentare, l’innovazione è d’obbligo

Settore agroalimentare: la sfida dell’industria 4.0 e della ricerca per raggiungere i 50 milioni di euro di export

La produzione alimentare italiana deve accompagnarsi a una ricerca continua dell’innovazione di prodotto e di processo per continuare a mantenere la posizione di competitività e dare valore ad una produzione che si caratterizza per alti livelli di eccellenza.

È la sfida che deve vincere l’industria 4.0, che già da ora sta cambiando la filiera agroalimentare italiana. Si tratta di un’evoluzione tecnologica che coinvolge il “saper fare” italiano, la territorialità dei prodotti, il problema degli sprechi di cibo, l’utilizzo delle tecnologie.

Secondo i dati di Federalimentare, il settore agroalimentare investe l’8% del fatturato in Ricerca e Sviluppo e oggi, infatti, circa un quarto del fatturato riguarda prodotti innovativi ad alto valore aggiunto, con riformulazioni diverse degli ingredienti o comunque con conseguenze positive nella salute pubblica. Tra l’altro questi cambiamenti sono spesso legati alla naturale evoluzione della società e i cibi nuovi, infatti, cercano di adattarsi ai cambiamenti del mondo.

Le tecnologie sono fondamentali per le imprese dell’agroalimentare che vogliono diversificarsi in nuovi mercati. Infatti, solo grazie alla ricerca e all’innovazione dei macchinari, il food Made in Italy può andare lontano, mantenendo inalterate le proprie caratteristiche di qualità e salubrità e puntando a raggiungere, in questo modo, il traguardo dei 50 milioni di euro di export indicato proprio al Cibus di Parma dal ministro dell’Agricoltura Martina.

Proprio nel settore della meccanica per l’ambito alimentare l’Italia si sta muovendo davvero bene: nel 2015 il Paese ha esportato macchinari per oltre 3 miliardi, con una crescita di oltre 6 punti percentuali. L’accoppiamento tra il settore alimentare e le macchine, afferma Sace, la società assicurativo finanziaria del gruppo Cdp, potrebbe favorire oltre 400 milioni di export aggiuntivo entro il 2019.

La filiera alimentare, in questo senso, deve coinvolgere anche i costruttori di macchine e impianti: il dialogo tra questi soggetti e i clienti finali è indispensabile per uno sviluppo efficace del settore e per incentivare l’innovazione nel settore.

Cibus Tec 2016: settore alimentare sempre più strategico

Cibus Tec 2016: settore alimentare sempre più strategico

Cibus Tec 2016: la fiera si terrà a Parma dal 25 al 28 ottobre e riguarderà tutta la filiera alimentare: quadri elettrici, impianti industriali, imballaggi

L’interesse per le tecnologie per le principali filiere alimentari da parte di operatori nazionali e internazionali è in costante crescita e la fiera Cibus Tec 2016 lo conferma, apprestandosi a diventare un’edizione da record, nei numeri e nei contenuti.

A Parma, infatti, città in cui si terrà questa fiera dal 25 al 28 ottobre 2016, sono attesi 1200 espositori e oltre 30mila visitatori con un grado di internazionalizzazione in crescita del 20%. I partecipanti all’evento potranno trovare le migliori soluzioni tecnologiche nel campo della filiera alimentare, grazie all’esposizione delle ultime innovazioni del settore tra cui non mancheranno i quadri elettrici in acciaio inox e soluzioni per gli impianti industriali.

La fiera riguarderà il settore alimentare in modo molto ampio interessando tutto l’ambito della trasformazione, del processamento e del confezionamento dei prodotti per tutte le principali filiere industriali. E da quest’anno anche con qualche novità, vista l’introduzione delle filiere del gelato, del dessert e degli ingredienti. Dunque l’ambito dell’automazione e dei quadri elettrici in acciaio inox sarà predominante in fiera.

Non mancheranno laboratori tematici con esperti di rilievo internazionale: si parlerà dell’igiene nel settore e della sicurezza degli alimenti, oltre delle strategie di riduzione dei consumi e degli impatti ambientali e dei nuovi imballaggi ecologici, sempre più di interesse nel settore.

La fiera, a cui parteciperà anche EiQ Industrial con l’esposizione di quadri elettrici in acciaio inox, vedrà anche l’introduzione di nuove tecnologie informatiche per supportare gli espositori durante la fiera e facilitare le relazioni di business tra le aziende. In questa prospettiva verrà introdotta una nuova piattaforma digitale per dare visibilità agli espositori; un nuovo strumento per fissare gli appuntamenti con le aziende e un portale per evidenziare le innovazioni tecnologiche.

L’Italia si conferma come uno dei Paesi protagonisti della fiera considerate le eccellenze italiane del Food Processing e Packaging. Lo conferma Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma, che evidenzia le peculiarità del sistema Food italiano: innovazione tecnologica, la qualità artigianale dei prodotti e l’elevata specializzazione. 

I numeri, peraltro, parlano chiaro: nel 2016 l’Industria Alimentare italiana ha raggiunto un fatturato di ben 134 miliardi di euro confermandosi come il secondo comparto manifatturiero italiano. È inequivocabile il dato di consumo di prodotti italiani nel mondo: ben 1,2 miliardi.

Alla luce del settore strategico per l’azienda, anche EiQ Industrial esporrà in fiera i propri quadri elettrici in acciaio inox disponibili a catalogo e le soluzioni personalizzaterealizzabili su richiesta dei clienti che sono utilizzabili negli impianti di automazione industriale della filiera alimentare.

Personalizzazione: quando il quadro elettrico è personalizzato

Personalizzazione: EiQ Industrial propone prodotti custom con dimensioni e caratteristiche speciali per tutti i settori

Come dei veri sarti, progettiamo e realizziamo quadri elettrici personalizzati per tutti i settori avendo cura di mantenere inalterate la qualità e l’affidabilità del prodotto finale.

Infatti, non sempre le proposte dei quadri elettrici in acciaio inox a catalogo soddisfano le esigenze dei clienti. Sempre più spesso risulta necessario disporre di soluzioni con misure specifiche in base all’impiego finale e con tipologie di acciai diversi da quelli standard.

EiQ Industrial, infatti, grazie a costanti investimenti in spazi e risorse è riuscita a rispondere a queste esigenze

fornendo un supporto completo ai clienti nella progettazione di quadri elettrici in acciaio inox. Ciò è possibile grazie al nostro team di progettazione dedicato che realizza prodotti su misura, con spessori fino a 3mm, con finiture superficiali particolari, come Scotch-Brite 2B e BA, e con l’utilizzo di acciai speciali.

Proponiamo anche soluzioni di quadri elettrici in acciaio inox free-standing e per applicazioni personalizzate a bordo macchina, per offrire una perfetta integrazione in mercati dove il design è in continua evoluzione.

Realizziamo carpenterie che garantiscono livelli elevati di estetica e igienicità che costituiscono dei requisiti indispensabili in settori come quello farmaceutico e cosmetico.

Tutto questo con la garanzia che il quadro elettrico in acciaio inox mantenga le omologazioni ottenute, ovvero la certificazione C-UL-US Type Nema 4x, 4, 1, 12 e il grado di protezione IP66.

EiQ Industrial si impegna costantemente nella ricerca di soluzioni adatte alle esigenze dei clienti per diventare un partner flessibile e affidabile nella fornitura di quadri elettrici di qualità.

Efficenza energetica: l’Italia si impegna attivamente

Efficenza energetica: l'Italia si impegna attivamente

Efficenza energetica: i dati dell’ultimo rapporto ENEA evidenziano 2,5 milioni di interventi di riqualificazione negli ultimi 8 anni

28 miliardi investiti nell’ultimo decennio nell’efficienza energetica con l’aumento del 12% in un anno; 2,5 milioni di interventi di riqualificazione negli ultimi 8 anni e 26 milioni di tonnellate di anidride carbonica risparmiati nell’atmosfera.

Sono dati molto incoraggianti quelli che emergono nel rapporto sull’efficienza energetica presentato di recente da ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) che fotografa un impegno deciso da parte degli Italiani nel contenimento degli sprechi delle abitazioni e nel miglioramento degli edifici stessi.

Questa scelta ecologica riesce a dare lavoro in media, ogni anno, a circa 50mila addetti della filiera.
L’Italia può vantare, in particolare, di essere tra i Paesi europei con il livello d’intensità energetica più basso dal momento che tale indice è del 18% inferiore rispetto alla media UE.

Il fattore che ancora frena un ulteriore miglioramento dell’efficienza energetica in Italia è la poca informazione e le disagevoli condizioni d’accesso agli strumenti finanziari messi a disposizione. Siamo comunque già al 32% del raggiungimento dell’obbiettivo di risparmio al 2020 fissato dal Piano Nazionale di Efficienza Energetica.

Gli studi dimostrano che l’efficienza energetica è il metodo più conveniente per risparmiare energia con effetti anche nel breve termine. I vantaggi di queste misure sono di tipo economico, visto che vengono ridotti gli sprechi; di tipo ambientale, grazie alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica; a livello di sicurezza, perché è possibile ridurre la dipendenza energetica dall’estero ed evitare l’instabilità dei prezzi del petrolio; a livello di tecnologia perché stimola le aziende nell’innovazione nel settore.

Se combinata a sistemi di produzione di energia derivanti da fonti rinnovabili, l’efficienza energetica consente di ridurre ancora di più il consumo di fonti fossili. In casa, alcuni interventi che aiutano a migliorare l’efficienza energetica comprendono l’isolamento delle pareti, l’isolamento del pavimento e degli impianti, l’isolamento di finestre e vetri, l’installazione di pannelli solari o fotovoltaici, l’attivazione di un impianto di geotermia, la tecnologia domotica.